Anche gli albergatori lucani dovranno aggiornare gli standard minimi, uniformi in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche.
È quanto riportato nel decreto “Art Bonus” con il quale il Governo ha delegato il Ministero per i Beni Culturali che, insieme alle Regioni, dovrà individuare i correttivi necessari per adattare il sistema europeo alle esigenze del mercato italiano.
Michele Tropiano, presidente Federalberghi-Confcommercio, Potenza ha dichiarato:
“È un adempimento importante e delicato che per tutte le sue implicazioni ci impone di non commettere il ben che minimo errore, partecipando attivamente alla consultazione e sollecitando Regione ed Apt ad istituire un tavolo regionale.
Il nostro patrimonio alberghiero nel panorama nazionale ed europeo ha una sua specificità da salvaguardare”.
Secondo i dati rielaborati dal Centro Studi Confcommercio, su fonte Apt Basilicata, gli alberghi 4-5 stelle sono 55, quelli a 3 stelle sono 112, a 2 stelle sono 36 e ad una stella 17.
Tra le nuove tipologie ricettive un incremento notevole si registra tra i B&B che nel 2015 sono 280 (più 50 in un anno).
Altra caratteristica segnalata: i 4-5 stelle pur essendo numericamente inferiori ai 3 stelle realizzano un numero di presenze ed arrivi maggiori: oltre un milione tra arrivi-presenze, contro i poco più di 800mila dei tre stelle.
Numeri molto ridotti per i 2 stelle (meno di 70mila presenze-arrivi) e una stella (14mila).
Anche la capacità ricettiva dei 4-5 stelle è superiore ai 3 stelle (8.620 posti letto netti contro 6.557).
Altro dato indicativo della situazione ricettiva: solo per le giornate letto disponibili nette i 3 stelle hanno una potenzialità maggiore dei 4-5 stelle ( poco meno di 2 milioni contro 1 milione 800 mila).
Su questi numeri Tropiano ha commentato:
“Sono numeri che vanno letti ed interpretati e che vedono le imprese alberghiere impegnate da tempo per ammodernare, adeguare, migliorare i servizi agli standard europei, conservando gelosamente la caratteristica principale della ristorazione tipica e di qualità.
Per questo riteniamo indispensabile iniziare il percorso al più presto, se non si vuole che le imprese italiane e l’Italia rimangano esclusi dal processo di integrazione in corso a livello europeo o, ancor peggio, siano costretti ad entrarvi da buoni ultimi, senza poter negoziare alcuna condizione”.