Il consumo del suolo in Basilicata continua a rappresentare un’emergenza: lo scorso anno ha raggiunto la media più alta in Italia subito dopo il Molise con 588mq/abitante per complessivi 31.825 di cui 22.560 ha in provincia di Potenza e 9.266 ha in quella di Matera.
In 15 anni sono andati persi 2.356 ha netti.
Come se fossero scomparsi 1500 stadi di calcio.
A riferirlo è Cia-Agricoltori Basilicata che ha rielaborato i dati Ispra in occasione della Giornata (17 giugno) della desertificazione e della siccità 2024.
La desertificazione, il degrado del territorio e la siccità sono tra le sfide ambientali più urgenti del nostro tempo, con oltre il 40% di tutta la superficie terrestre nel mondo già considerata degradata.
Una terra sana non solo ci fornisce quasi il 95% del nostro cibo, ma molto di più: ci veste e ci protegge, ci offre lavoro e mezzi di sussistenza e ci protegge dal peggioramento di siccità, inondazioni e incendi.
Eppure, ogni secondo, un equivalente di quattro campi da calcio di terreni sani subiscono un degrado, per un totale di 100 milioni di ettari ogni anno.
La Giornata contro la desertificazione e la siccità si celebra ogni anno il 17 giugno, “Uniti per la terra. La nostra eredità. Il nostro futuro” è il tema scelto per il 2024 e mette in luce il futuro della gestione del territorio: la nostra risorsa più preziosa per garantire la stabilità e la prosperità di miliardi di persone in tutto il mondo.
Sottolinea Cia:
“Il suolo agricolo è una risorsa limitata dal quale dipende tutta l’attività del primario e il cibo.
Ragion per cui siamo chiamati a mettere in campo ogni intervento utile per la sua salvaguardia.
Oltre ad una sburocratizzazione delle pratiche agli agricoltori, da sempre i custodi del paesaggio, bisogna fornire strumenti che permettano di portare avanti le loro imprese con efficienza e efficacia.
Pertanto la Cia – Agricoltori considera “urgente l’approvazione della Direttiva sul monitoraggio e resilienza del suolo, elemento fondamentale per la produzione agricola e per la sicurezza alimentare Ue” mentre sul tema idrico chiede “all’Europa un piano che miri a ripensare lo stoccaggio, la riduzione, le perdite e il riuso delle acque”.
Anche la Regione deve fare la sua parte attraverso una legge quadro, proteggere le risorse agricole e favorire una gestione sostenibile del territorio.
Il 17 giugno 2024 segna anche il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), l’unico trattato internazionale giuridicamente vincolante sulla gestione del territorio e sulla siccità; una delle tre Convenzioni di Rio insieme al cambiamento climatico e alla biodiversità.
Gli obiettivi della Giornata della Desertificazione e della Siccità sono:
- Promuovere la consapevolezza pubblica sui problemi legati alla desertificazione, al degrado del territorio e alla siccità;
- Presentare soluzioni guidate dall’uomo per prevenire la desertificazione e invertire l’intensificarsi della siccità;
- Rafforzare l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione.
Quanto alla siccità, nelle dighe ed invasi della Basilicata al 13 giugno scorso mancano circa 185 milioni di mc d’acqua rispetto al 13 giugno 2023 (solo a Montecotugno circa 110 milioni di mc) mettendo a rischio le produzioni di pregio, specie ortofrutticole, del Metapontino.
Per la Cia un Tavolo di coordinamento tra tutti gli Enti interessati con la presenza di un rappresentante delle organizzazioni agricole che fanno parte del Tavolo Verde insediato al Dipartimento Agricoltura dovrebbe occuparsi di monitorare l’andamento degli eventi climatici in modo da assumere “le più idonee soluzioni necessarie a governare la situazione e prevedere le evoluzioni”.
Gli agricoltori parlano di “straordinarietà del momento” e dei “possibili risvolti che la situazione che tale stato di cose può generare”.