Di diamanti sepolti in Basilicata ce ne sono davvero tanti e finalmente dopo numerose richieste anche la Regione Basilicata ha deciso di puntare allo sviluppo economico del territorio sfruttando questa risorsa che potrebbe rivelarsi un vero e proprio affare.
Stiamo parlando dei tartufi che in Basilicata ancora non sono valorizzati e tutelati come dovrebbero.
Solo pochi giorni fa vi avevamo raccontato del ritrovamento di un tartufo bianco pregiato di 600 grammi, da parte del giovane imprenditore lucano, Antonio Allegretti.
L’assessore alle Politiche agricole e forestali della Regione Basilicata, Luca Braia annunciando la sua presenza al convegno tematico previsto nell’ambito della XI^ Mostra mercato del tartufo bianco del Serrapotamo, in programma nelle giornate del 31 Ottobre e 1 Novembre, ha fatto sapere:
“Stiamo provando a costruire un nuovo percorso per valorizzare la preziosa risorsa produttiva, importante e di riferimento del territorio e della Basilicata tutta, che è il tartufo bianco del Serrapotamo nello specifico della due giorni di festa a Carbone, ma di tutta la produzione tartufistica lucana.
La Basilicata è zona vocata al tartufo che però rimane poco valorizzato come prodotto del territorio con sua connotazione specifica.
Il Convegno a Carbone che viene riconosciuta prima città lucana tra le Città del Tartufo, sarà l’occasione anche per annunciare le modalità della nostra presenza alla Fiera internazionale del Tartufo di Alba, con una delegazione di tartuficoltori, cavatori e anche trasformatori di Basilicata e uno stand che promuoverà il nostro prodotto nel contesto principe per eccellenza, il prossimo 18 e 19 Novembre.
Vogliamo inoltre fornire le informazioni relative alla legge regionale che dovrà delineare e regolare in maniera organica il comparto, legge già licenziata dalla Giunta e che praticamente da un anno aspetta l’approvazione del consiglio regionale.
Negli ultimi tempi c’è una maggiore consapevolezza del comparto in prospettiva, forse per la prima volta sarà presente a Carbone una folta delegazione di tartuficoltori, cavatori e anche trasformatori di Basilicata che hanno la voglia di intraprendere un nuovo percorso per un prodotto che speriamo sia da volano di sviluppo per l’intero territorio e non solo.
Il positivo lavoro interlocutorio e di attenzione al comparto intrapreso da qualche settimana con i portatori di interesse del settore tartuficoltura lucano, per valorizzare le varie tipologie di un prodotto riconosciuto di eccellenza e trovare il nostro spazio identitario sui mercati come Tartufo di Basilicata, ha già visto il positivo riscontro della comunicazione del ritrovamento del tartufo bianco di 600 gr. che un privato cavatore ha voluto condividere con la collettività.
Il brand Basilicata del tartufo su cui proviamo a concentrare sforzi ed energie, può portare valore aggiunto non indifferente ad una filiera in grado di accogliere tutte le fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione che, invece per molti versi, oggi preferisce ancora rimanere sotterranea e nascosta, come il prodotto stesso”.