Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa dei Sindaci di Barile, Ginestra e Ripacandida sul dimensionamento scolastico.
Ecco cosa scrivono:
“Era il 30 Novembre 2023, quando con una nota inviata al Presidente dell’Ambito Socio Territoriale Vulture Alto Bradano, nonché Sindaco di Rapolla, il Sindaco di Barile ebbe a richiedere la convocazione urgente per un’assemblea dei Sindaci, alfine di poter individuare, tutti assieme, le possibili misure che potessero tenere, nel dovuto conto, le peculiarità e la solidità del nostro sistema scolastico.
Purtroppo, a quella richiesta, seppur sollecitata, non vi è stato alcun seguito, ed è venuto a mancare il necessario raccordo tra le Istituzioni comunali, che oggi si trovano a subire il provvedimento di dimensionamento scolastico attuato dalla Giunta Regionale che, di fatti, peggiora l’offerta formativa delle scuole sul nostro territorio.
Ci abbiamo provato ancora, attraverso la nota inviata al Presidente Bardi e all’Assessore Casino, congiuntamente sottoscritta dai Sindaci di Barile, Ginestra e Ripacandida, attraverso la quale chiedevamo, per il dimensionamento della rete scolastica 2024/25, solamente l’applicazione dei criteri ed indirizzi stabiliti dalla stessa Regione Basilicata, così come approvati con D.G.R. n. 759 del 22/11/2023, in particolar modo la lettera e) “favorire, al fine di limitare i disagi del personale e delle famiglie, l’allocazione della sede dirigenziale in Comuni baricentrici, (da individuarsi, comunque tra i Comuni attualmente sede di dirigenza, con titolare o in reggenza…) indipendentemente dalla numerosità della popolazione scolastica…”.
Sono del tutto evidenti le contraddizioni che emergono dalla DGR n. 9/2024, come ad esempio:
- si aggrega l’I.C. “Giovanni XXIII” Barile, privato del plesso di Ginestra e della Dirigenza, con l’I.C. “Mons. Caselle” di Rapolla, disponendo la sede dirigenziale in quest’ultimo in quanto, a loro dire, Comune baricentrico rispetto ai plessi di Ripacandida – Barile e Rapolla, e dunque in netto contrasto con la loro stessa D.G.R. n. 759 del 22/11/2023!
- si aggrega il plesso di Ginestra (comunità Arbereshe), staccato dall’I.C. di Barile, con l’I.C. Carlo Gesualdo da Venosa rispetto al quale, a loro dire, è più vicino geograficamente;
- i plessi di San Fele, Ruvo del Monte e Rapone vengono aggregati all’l.C. di Rionero in V.re, e dunque si ignorano i criteri di vicinanza tra i comuni, a danno del personale e delle famiglie che avranno notevoli disagi;
- viene soppressa la Dirigenza l’I.C. di Atella che a sua volta si aggrega all’l.C. di Rionero in V.re.
Inoltre, questo Piano di Dimensionamento scolastico evidenzia una infinità di contraddizioni palesemente stridenti con la normativa vigente, in particolare:
- l’art.1 del D.I. n.127 del 30 giugno 2023 che raccomanda “la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”;
- la Legge Regionale 3 novembre 1998, n. 40 “Norme per la promozione e tutela delle Comunità Arbereshe in Basilicata”.
Oggi, oltre alla mancata applicazione delle regole fissate dalla stessa Regione, si registra che chi ci “governa” non conosce molto bene la geografia e i luoghi dei territori!
E dinanzi a questi rilievi e palesi incoerenze, ci sta anche chi si ritiene soddisfatto per aver raccolto, in solitudine, alcune “briciole” e ringrazia la Giunta Bardi ed altri pochi nominati!
Ancora una volta hanno fatto prevalere la logica del “divide et impera”, del “campanile” e della “dipendenza”, ed è mancata una visione di territorio, a svantaggio della scuola, delle famiglie, dei lavoratori e del futuro dei nostri figli.
Restiamo sempre più convinti che questa logica dei tagli:
- non arricchisce l’offerta formativa delle scuole;
- non garantisce il diritto allo studio degli alunni che frequentano territori disagiati come il nostro;
- impoverisce il tessuto sociale delle nostre comunità!
Come territorio avremmo gradito, dalle Istituzioni Regionali, una maggiore attenzione per TUTTE le comunità amministrate e per i diversi I.C. presenti sul territorio, sarebbe stato, questo, un atto di responsabilità amministrativa prima che politica!
Come Amministrazioni comunali siamo delusi per come sia stata condotta questa vicenda, e ci riserviamo di valutare, con maggiori elementi, le conseguenze che potrebbero derivare da queste scelte e non escludiamo azioni da mettere in atto per porre rimedio ad una decisione che al momento ci appare priva di senso.
I SINDACI
Antonio MURANO
Fiorella POMPA
Michele Donato CHIARITO”.