Coldiretti Basilicata interviene in merito al mancato avvio del Centro di accoglienza per i lavoratori migranti stagionali, ubicato presso l’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio:
“Anche anche quest’anno nonostante la campagna di raccolta del pomodoro sia iniziata già da una decina di giorni, assistiamo ai continui ritardi nell’apertura del centro di accoglienza segnalati più volte, in tempi non sospetti”.
Giovanni Clinco, presidente della sezione Coldiretti di Palazzo San Gervasio, ribadisce la forte la preoccupazione dei datori di lavoro per i disagi subiti nel reperire manodopera, sottolineando come sia:
“Indispensabile garantire ai lavoratori stagionali extracomunitari di poter usufruire dei minimi servizi igienico-sanitari e ai datori di lavoro la reperibilità dei lavoratori per la raccolta, mettendo in condizioni le forze dell’ordine di avviare un’azione concreta per la lotta all’illegalità e al caporalato.
Ovviamente i lavoratori giunti sul posto, in mancanza di un centro di accoglienza idoneo, hanno realizzato una baraccopoli di fortuna in contrada Matinelle.
Auspichiamo nel più breve tempo possibile la risoluzione dei problemi, che puntualmente affliggono le aziende, nella speranza che le istituzioni siano di sostegno e non di intralcio alle aziende agricole”.
la Cia-Agricoltori di Palazzo-Alto Bradano e la Presidenza di Potenza denunciano:
“una situazione di emergenza sociale si sta ripetendo da giorni a Palazzo San Gervasio e nell’Alto Bradano a causa dei soliti ritardi nei servizi di accoglienza dei lavoratori extracomunitari indispensabili agli agricoltori per la campagna di raccolta del pomodoro”.
Antonio Nisi, presidente Cia di Palazzo, sottolinea:
“Non possiamo aspettare martedì prossimo, tra l’altro solo per verificare la possibilità dell’apertura del centro di accoglienza presso l’ex tabacchificio.
In contrada Matinelle è nata un’autentica baraccopoli con un centinaio di ragazzi che sono costretti a salire sui tetti per sistemarli alla meglio e che vivono in condizioni igienico-sanitarie che solo eufemisticamente si possono definire precarie.
E ad altri numerosi extracomunitari si sono sistemati in casolari diroccati.
Per non parlare della ‘bomba d’acqua’ dei giorni scorsi che si è abbattuta sulle nostre campagne rendendo ancora più forte i disagi di queste persone che vengono da noi solo per lavorare.
Purtroppo gli imprenditori agricoli sono lasciati soli a fronteggiare l’accoglienza e fanno quello che possono ma certamente non sono in grado di risolvere queste problematiche”.
Il presidente della Cia di Potenza, Giovambattista Lorusso, sottolinea che:
“il pomodoro in quest’area della Basilicata rappresenta un ‘pezzo’ rilevante non solo per l’economia agricola ma per l’intera economia locale e regionale.
La manodopera è costituita quasi esclusivamente da lavoratori extracomunitari e, pertanto, garantire a queste persone servizi essenziali, per altro in un periodo di tempo molto limitato, non dovrebbe essere un’impresa impossibile.
La situazione si ripercuote sull’andamento della campagna pomodoro che richiede tempi veloci e un grande quantitativo di manodopera.
Il Centro di accoglienza per i lavoratori migranti stagionali, ubicato presso l’ex tabacchificio di Palazzo, deve perciò entrare in funzione il più rapidamente possibile”.
In proposito, per Antonio Nisi:
“Si può prendere in considerazione anche la possibilità di ospitare un primo gruppo di extracomunitari e contestualmente completare l’organizzazione interna del Centro.
Se vogliamo realmente contrastare il caporalato, non si deve prescindere dai servizi di accoglienza che sono strettamente legati al reclutamento e al trasporto.
È questa una vergogna che va rapidamente cancellata”.