“Ho pensato solo di salvarla senza preoccuparmi dei rischi che potevo correre.
E non chiamatemi eroe.
Ho fatto solo il mio dovere e sono felice perché ho potuto aiutare una persona in un momento di forte difficoltà”.
Alberto Crispo, 29 anni, originario di Grassano (MT), agente del Nucleo servizi della questura di Venezia, non nasconde l’imbarazzo mentre racconta la vicenda al Gazzettino.it.
Il suo è stato un intervento all’ultimo minuto.
Alberto è riuscito, infatti, a sventare un tentativo di suicidio di una giovane donna di 20 anni, salita sulla impalcatura della Chiesa degli Scalzi, a pochi passi dalla Stazione ferroviaria di Santa Lucia a Venezia ieri mattina.
Così come continua a raccontare il Gazzettino.it:
“Lui alla ribalta della cronaca non è abituato.
Ma quello che ha fatto ieri in tarda mattinata sotto gli sguardi attoniti e terrorizzati di turisti e residenti è una vera e propria impresa.
Un minuto, un solo minuto di ritardo – forse anche meno – e quella ragazza sarebbe precipitata da un’altezza di circa trenta metri.
‘Sono riuscito ad afferrarla proprio nel momento in cui stava staccando anche la seconda mano dal tubo dell’impalcatura, lasciandosi andare nel vuoto’.
Questione di un attimo e la tragedia si sarebbe consumata.
Ma anche se non lo vuole dire, pure Crispo poteva cadere: non è certo facile, in quelle condizioni a dir poco precarie, trattenere una persona che non collabora, sollevarla a peso morto, e metterla in sicurezza.
La donna, con problemi psichici, è ricoverata ora all’ospedale di Venezia e si valuteranno in un secondo momento le sue condizioni, che per ora sono stabili”.
(In copertina: foto del Gazzettino.it).