L’emergenza “lingua blu” che ha colpito il settore zootecnico della Basilicata deve essere affrontato subito con un piano di vaccinazione per tutto il comparto ovino e caprino regionale (dove risultano registrati 260mila ovini).
Secondo la CIA e il GIE (Gruppo Interesse Zootecnico) i focolai del virus della febbre catarrale degli ovini sono ampiamente diffusi, a macchia di leopardo, con poche aree ancora immuni, provocando una situazione che se non affrontata con misure di emergenza e di programmazione a breve-medio termine rischiano di assestare un colpo drammatico alla zootecnica lucana e meridionale che già vive una fase critica segnata dai bassi livelli di remuneratività.
Le associazioni fanno anche notare come i piani di intervento procedono a rilento e si appellano ancora una volta alle autorità sanitarie e alle istituzioni per accelerare i tempi, con azioni di monitoraggio e un aumento dei finanziamenti economici visto che il contributo di 400 euro all’anno per azienda non è più sufficiente.