I consiglieri regionali di centrosinistra, Pittella e Braia (Avanti Basilicata), Cifarelli e Polese (Pd) e Trerotola (Prospettive lucane), dichiarano:
“Non è tollerabile che la ricontrattazione con Eni venga affrontata dal presidente Bardi e dalla sua Giunta come un accordo di routine.
Apprendiamo dalla stampa di un primo incontro svoltosi solo ieri con Eni, a pochi giorni dalla scadenza della concessione del 26 ottobre e con una proroga già nelle mani del colosso petrolifero.
Ed è per questo che torniamo a ripetere quanto già detto.
Con quale forza politica il governo regionale si siede al tavolo delle trattative allorché dinanzi alla paventata ipotesi di disastro ambientale non ha ritenuto indire un giudizio in sede legale?
E con quale autorevolezza può discutere se non ha ancora ottenuto da Eni quanto richiesto per danno ambientale e di immagine?
Ed ancora, quale strada si sta perseguendo?
È necessaria una strategia chiara, precisa, che guardi tanto al ritorno nel breve periodo in termini di sviluppo, quanto al lungo periodo in un’ottica di fuoriuscita dal fossile.
E a distanza di 20 anni dai primi accordi, non è accettabile che il governatore Bardi non ci indichi una rotta e non ascolti le associazioni, i sindaci, le parti datoriali e sociali che dovrebbero essere protagonisti in questa fase di svolta determinante per il futuro sviluppo della Basilicata.
L’assenza di concertazione, di condivisione e confronto, ci fa pensare ad un’idea vaga e ad una contrattazione ridotta ad un mercanteggiamento, che condannerà la Basilicata ad un presente di incertezze e ad un futuro senza visione.
Rinnoviamo pertanto il nostro appello al presidente Bardi a rivedere l’impostazione, a comunicarci quali sono i punti sui quali si basa il dialogo con Eni e a condividerlo con i lucani. Lo meritano”.