Accordo raggiunto per Fiat Chrysler Auto con il fisco italiano al quale verserà 700 milioni di euro attraverso le perdite fiscali pregresse.
Come si legge su Today:
“La conciliazione trovata tra l’azienda e l’Agenzia delle Entrate rientra nell’accordo chiuso lo scorso 20 dicembre, siglato in seguito alle osservazioni del fisco italiano che aveva rilevato un maggior valore degli asset ai fini della exit tax per 2,6 miliardi (all’azienda fu contestato di aver sottostimato di 5,1 miliardi il valore per l’acquisizione di Chrysler avvenuta nel 2014 ndr), rispetto a quanto dichiarato.
FCA ha deciso di accettare i rilievi e salderà il suo debito, che si aggira attorno ai 700 milioni di maggiori imposte, attraverso le perdite fiscali pregresse.
Lo scorso dicembre era stata la stessa Fiat Chrysler Auto a rivelare nell’ultima relazione trimestrale del contenzioso in corso con l’Agenzia delle Entrate, per un valore di 5,4 miliardi e arretrati dovuti pari a 1,3 miliardi.
Nel documento veniva riportato come ‘le autorità fiscali italiane hanno avviato un audit di Fiat SpA nel 2017 e il 22 ottobre 2019 hanno inviato alla Società un rapporto finale che, se confermato, potrebbe comportare una proposta di rettifica fiscale relativa alla fusione avvenuta il 12 ottobre 2014 tra la vecchia Fiat SpA e la nuova FCA NV‘, ovvero la società di diritto olandese precedentemente nota come Fca Investments Nv, e che rappresenta il gruppo nella sua sede fiscale.
Come riportava l’agenzia Bloomberg, in quel passaggio (che segnò anche la conclusione dell’acquisizione di Chrysler), FCA avrebbe sottostimato per 5,1 miliardi il valore del gruppo americano. A pesare sarebbe il mancato pagamento di un’aliquota d’imposta pari al 27,5%, dovuta quando un’azienda si sposta all’estero”.