Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Usb di stabilimento e Usb Basilicata L. P.:
“In questa fase emergenziale i dipendenti della Fca di Melfi, ma più in generale tutti i lavoratori in cassa integrazione, devono percepire un salario pieno, è quanto rivendicammo come Usb di stabilimento e Usb Basilicata all’indomani della chiusura dello stabilimento lucano a causa del coronavirus.
Per Usb non era e non è accettabile che gli unici a pagare veramente le conseguenze delle crisi siano gli sfruttati e chi nulla può per tutelare i propri interessi.
In quel comunicato Usb ricordava a tutti che nei periodi di grandi emergenze i fondi destinati alle imprese ci sono sempre e sono sempre enormi, mentre ai lavoratori viene versato al massimo un sussidio da fame, che in molti casi esiste grazie ai fondi che gli stessi lavoratori finanziano mensilmente con i loro stipendi.
Ieri la notizia che Fca chiederà 6,3 miliardi di euro al Governo italiano conferma quanto da Usb sostenuto quasi 2 mesi fa.
Non ci voleva la palla di cristallo per immaginare come sarebbero andate le cose, ciò nonostante non si attenua la rabbia nei confronti di un sistema che tutela sempre e soltanto i più ricchi.
Così mentre il governo metterà a disposizione della famiglia Agnelli una montagna di soldi, ai lavoratori verranno ‘concesse’ le solite due possibilità, vivere con un sussidio da fame o andare a spaccarsi la schiena su una catena di montaggio, ed in questa emergenza esporsi anche al contagio.
400 miliardi di euro messi a disposizione dal Governo italiano per tutte le imprese, di questa torta una fetta molto importante andrà all’industria dell’auto.
In un Paese a rischio fallimento, dove quasi tutta la popolazione sta pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, dove non si hanno i soldi per mangiare, c’è un ristretto numero di persone che si metterà in tasca seimila, trecento milioni di euro.
In ultimo, ritenere ingiusto che il Governo italiano autorizzi il prestito a Fca perché ha la sede in Olanda equivale a credere che esista un Governo giusto.
I meccanismi della globalizzazione finanziaria sono stati pensati dai ricchi industriali e realizzati dai diversi governi affinché per loro non ci fossero confini economici, così che i potenti potessero prendere i soldi indifferentemente dall’Italia, dall’Olanda e chissà da quanti altri Stati in giro per il mondo.
Fino a quando il pallone sarà in mano ai padroni, le regole del gioco le scriveranno a loro convenienza”.