Lo scorso 29 Novembre Mike Manley, amministratore delegato di Fiat Chrysler, ha annunciato il nuovo piano di investimenti che avrebbe dovuto essere applicato all’Italia: 5 miliardi di euro negli stabilimenti e 13 nuovi modelli, tra restyling e nuovi prodotti.
Successivamente, in occasione del Salone dell’Auto di Detroit, Manley ha affermato che avrebbe rivisto il piano di investimenti in Italia a causa dell’Ecotassa, senza sbilanciarsi sui contenuti, ma precisando che l’adeguamento non avrebbe implicato uno “stop” del piano.
Negli ultimi giorni tanto vociferare a riguardo ha lasciato percepire come potrebbe cambiare il piano Italia di Fiat Chrysler.
Partiamo con le conferme:
- La Fiat 500 elettrica sarà sicuramente prodotta a Mirafiori, ma in quantità inferiori. Non sono più previste 50 mila unità l’anno a causa dei costi di produzione elevati;
- Jeep Renegade e Compass ibride quasi sicuramente confermate. Queste verranno prodotte a Melfi e la loro presentazione ufficiale è attesa, in anteprima, al Salone dell’auto di Ginevra il prossimo 5 Marzo;
- l’Alfa Romeo C-Suv con tutta probabilità verrà prodotta a Pomigliano e, anch’essa, potrebbe essere presentata a Ginevra;
- la Maserati Alfieri sarà prodotta a Modena dal 2020, anche in versione elettrica.
Esclusi, al momento, dalla lista:
- il suv compatto di Maserati (la cui produzione era stata fissata per il 2021 a Cassino);
- Fiat Panda ibrida.
Forse sono questi i modelli che verranno posticipati rispetto ai piani iniziali?