Il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, commentando la firma del protocollo d’intesa siglato dal Ministero dello Sviluppo Economico con le Regioni Piemonte, Campania e Abruzzo e la Provincia di Trento, ritiene che sia:
“Un modello da importare anche in Basilicata, dove è in fase di avvio il campus tecnologico collegato allo stabilimento Fca di Melfi, con l’obiettivo di consolidare il sistema automotive lucano e attrarre ulteriori investimenti ad elevato contenuto di innovazione e tecnologia.
Il protocollo dimostra che i territori si stanno muovendo nella direzione di una maggiore cooperazione tra pubblico e privato per rendere i territori stessi attrattivi.
Un motivo in più per accelerare l’avvio definitivo del campus che deve diventare centro di eccellenza mondiale in fatto di innovazione applicata al settore automobilistico.
A tal proposito è necessario un dialogo più intenso tra istituzioni, imprese, università e ricerca anche nella nostra regione per vincere la sfida di una competizione che ormai si gioca nei e tra i territori”.
Il protocollo prevede un investimento complessivo in ricerca e sviluppo di oltre 150 milioni di euro, la maggior parte dei quali stanziati da Fca, per sostenere la competitività del settore automotive italiano.
Quattro, al momento, le linee di progetto sviluppate da Fca nei siti piemontesi di Orbassano e Torino, Pomigliano d’Arco (Napoli) e Trento.
Gli investimenti in Piemonte sono mirati allo sviluppo di tecnologie mirate al miglioramento dell’efficienza dei motori e alle nuove tecnologie per lo sviluppo delle architetture ibride.
Alle tecnologie di comunicazione per il veicolo connesso geolocalizzato puntano invece gli investimenti a Pomigliano d’Arco, mentre la quarta linea, a Trento, fa riferimento ad un processo di sviluppo prodotto e tecnologico totalmente digitalizzato.
Come spiega il Mise in una nota:
“Questi progetti, confermano la scelta strategica di voler rafforzare la presenza Fca in Italia e di investire nei Centri di Eccellenza nella R&S, con ricadute positive per le Regioni ed il Sistema Paese, sia rispetto ai centri tecnici coinvolti direttamente nelle attività di Ricerca e Sviluppo, sia su tutti gli stabilimenti italiani, che dovranno industrializzare e produrre i nuovi modelli ed i sistemi di propulsione loro associati in base alle normative 2020.”
Anche Uil e Uilm sono dispiaciute dell’assenza della Regione Basilicata al tavolo dell’accordo:
“Ciò davvero risulta incomprensibile anche alla luce del termine dei lavori relativi al Campus Manufacturing Melfi, destinato alla ricerca e all’innovazione tecnologica che sono e saranno pilastri fondamentali per lo sviluppo economico e occupazionale all’interno degli stabilimenti FCA e del polo automobilistico lucano e del centro-sud.
C’è poi il modello di auto a motore cosiddetto ibrido e comunque a più basso consumo sul quale Melfi ha una carta importante da giocare proprio con il Campus Tecnologico voluto da Fca, con i soldi anche della Regione, per studiare, progettare, sperimentare proprio le auto del futuro a basso impatto ambientale e di consumi.
Abbiamo perso un’altra occasione, fondamentale, affinché si potesse rendere ancora più strategico lo stabilimento di Melfi che ricordiamo necessita della completa saturazione degli impianti.
Chiediamo alla politica lucana, andando oltre alle solite beghe politiche che hanno caratterizzato e ancora caratterizzano l’agire politico, di chiarire perché si è persa un’altra opportunità che avrebbe sicuramente avuto riflessi positivi circa il futuro dei lavoratori “stabili” lucani, dei “neo assunti “nell’area industriale di Melfi e di nuovi laureati-ricercatori”.