Martedì 7 settembre 2021, alle ore 19:00 presso il Centro sociale “Prof. G. Lorusso” in Filiano, si svolgerà la manifestazione finale del Progetto “Come racconto la storia del mio Paese”, promosso dall’Associazione Pro Loco di Filiano e locale Biblioteca con il patrocinio del Comune di Filiano e Unpli Basilicata.
Il progetto coordinato dall’operatore di Biblioteca Vito Sabia e curato dagli Operatori di Servizio civile Pro Loco Mericamen Caraffa, Maria Gruosso, Luca Pace, Mariacarmela Santoro e Angelo Zaccagnino, ha proposto ai ragazzi – di età compresa tra i 10 e i 12 anni – un viaggio che li ha portati alla scoperta del proprio paese, che se è per certi versi il più vicino ai nostri ragazzi è per loro ancora sconosciuto, ricco di sorprese e tutto ancora da esplorare.
Con il progetto “Come racconto la storia del mio Paese” la Pro Loco di Filiano – presieduta da Maria Santarsiero – si è aperta ancora una volta verso il territorio e attraverso un percorso di ricerca e di esplorazione i ragazzi hanno iniziato a conoscere in modo più approfondito le caratteristiche ambientali ma anche i monumenti, le chiese, i palazzi istituzionali, gli usi e le tradizioni, e a vivere diversamente il loro paese di appartenenza, grazie anche al coinvolgimento di altre figure presenti sul territorio.
Il progetto è stato articolato in cinque unità di apprendimento: Pitture rupestri, il Comune, le Chiese, Palazzo Corbo e Usi, costumi e tradizioni.
Durante la serata finale i partecipanti al progetto esporranno brevemente le loro ricerche – frutto di documentazione e studio – coinvolgendo i cittadini presenti. Inoltre, sarà proiettato un video riepilogativo degli incontri svolti.
Racconta Vito Sabia:
«Penso che quello che stiamo facendo sia molto importante perché spesso, camminando per le vie del nostro paese, non riusciamo a renderci conto di bellezze e dei particolari che ci circondano.
L’obiettivo principale del progetto è dare un futuro al nostro passato, abbiamo il dovere di tramandarlo e prendercene cura: ma per saper insegnare ad amare qualcosa, prima bisogna imparare ad amarla».