Ha pesato forte, fortissimo il Covid anche sulle dichiarazioni dei redditi delle imprese.
La conferma arriva – con il “solito” jet lag legato ai termini di presentazione e successiva divulgazione dei dati – dalle statistiche fiscali del dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.
Riporta il Sole24Ore:
“Con un dato che spicca su tutti: il 39% delle società di capitali e degli altri soggetti Ires ha dichiarato una perdita fiscale.
Più in generale, il 54% dei contribuenti ha dichiarato un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali (in netto calo rispetto al 64% all’anno precedente), il 39% ha dichiarato una perdita (in questo caso in deciso aumento rispetto al 29% del 2019) e il 7% ha chiuso l’esercizio in pareggio.
Il reddito fiscale dichiarato, pari a 162,8 miliardi di euro, ha subito una riduzione dell’11,6 per cento.
Tra i settori che registrano una contrazione maggiore del reddito compaiono innanzitutto:
- le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-75%), le più colpite dalle restrizioni Covid,
- seguite da trasporto e magazzinaggio (-43%),
- attività finanziarie (-20%).
L’ammontare della perdita fiscale, pari a 86,3 miliardi di euro, mostra un incremento del 49%.
L’incremento delle perdite ha colpito anche in questo caso in particolare il settore alloggio e ristorazione (il valore è triplicato rispetto al 2019) e trasporto e magazzinaggio (il valore è raddoppiato rispetto al 2019).
Come spiegano proprio dall’Economia ‘tali dinamiche riflettono presumibilmente gli effetti della crisi causata dal Covid-19’.
Il numero dei soggetti che hanno presentato la dichiarazione Irap per l’anno d’imposta 2020 è pari a 3.354.929 (-2,1% rispetto al 2019).
La contrazione ha interessato in misura prevalente le persone fisiche (-4,5% rispetto al 2019) e le società di persone (-3,7% rispetto al 2019), a causa soprattutto della forza attrattiva per i contribuenti che ne avevano i requisiti del regime forfettario.
I soggetti che dichiarano un valore della produzione diverso da zero (al netto delle deduzioni del costo del lavoro) sono 2.924.367 (-2,6% rispetto al 2019), per un ammontare complessivo di circa 345 miliardi di euro (-17,7% rispetto al 2019).
La riduzione ha interessato in particolare i settori:
- attività dei servizi di alloggio e ristorazione» (settore più colpito dalle restrizioni dovute alla pandemia, che passa da 12,3 miliardi a -1,2 miliardi di euro),
- trasporto e magazzinaggio (-50%),
- attività finanziarie ed assicurative (-43%),
- manifatturiero (-18,5%)”.