L’Arma dei Carabinieri, da tempo, ha avviato una mirata campagna dispiegata su tutto il territorio nazionale, rivolta a tutelare le fasce deboli ed in particolare gli anziani, spesso vittime, mediante artifizi e raggiri, dei reati di furti con destrezza e truffe.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza ha disposto, attraverso i dipendenti Comandi di Compagnia e Stazione, mirati servizi, pure porta a porta, finalizzati a contrastare il fenomeno, svolgendo, nei vari centri del potentino, oltre all’azione di controllo del territorio, una campagna informativa destinata soprattutto agli anziani per prevenire tale reato.
Al riguardo è bene sottolineare l’importanza di denunciare, da parte della cittadinanza, al fine di consentire alle Forze di Polizia di indirizzare al meglio le investigazioni ed addivenire alla compiuta identificazione degli autori.
In tale contesto, il 16 dicembre si è tenuto presso la sede dell’associazione “Orizzonti” di Forenza, da anni impegnata nell’organizzazione di eventi d’interesse pubblico e sociale, un incontro con la cittadinanza dal titolo “Sicurezza residenziale. Come difendersi da furti e truffe”, in collaborazione con la locale amministrazione comunale e con i Carabinieri.
Il Capitano Alessandro Vergine, Comandante della Compagnia di Venosa (PZ), accompagnato dal Maresciallo Capo Fabrizio Geremia, Comandante della Stazione di Forenza, competente per territorio, alla presenza del Sindaco Francesco Mastrandrea e della Dott.ssa Rosa Ungolo, assistente sociale A.S.P. di Potenza, si è rivolto agli oltre 50 presenti indicando le modalità attraverso le quali vengono, sovente, consumati furti e truffe in loro danno, fornendo consigli mirati affinché possano difendersi dalle subdole metodologie utilizzate dai malviventi anche per introdursi in casa.
Tra le più ricorrenti, si segnalano le telefonate di presunti avvocati, Carabinieri o appartenenti alle Forze di Polizia, nel corso delle quali vengono comunicati alle ignare vittime incidenti stradali od eventi insoliti, occorsi a loro familiari, per i quali vengono richieste somme di denaro, all’esito delle quali, prontamente, giungono presso la loro abitazione i complici incaricati di prelevare i soldi in contanti od altro valore custodito in casa.
Suggerimenti rivolti ad un cospicuo numero di cittadini anziani e non solo, per favorire la cosiddetta “sicurezza partecipata” ovvero quella sicurezza utile a prevenire i reati e promuovere, nel modo più proficuo possibile, l’indispensabile collaborazione con le Forze dell’Ordine.
È stata sottolineata la necessità di collaborare e segnalare immediatamente al Numero Unico di Emergenza 112, oppure recandosi presso il competente Comando Stazione Carabinieri, i casi in cui si presentano sospetti appartenenti alle Forze dell’Ordine – tenendo presente che gli stessi indossano solitamente l’uniforme, hanno veicoli riconoscibili e si comportano analogamente ai veri Pubblici Ufficiali – o quando si ricevono anomale telefonate nel corso delle quali vengono segnalati incidenti stradali od eventi insoliti occorsi a familiari, in relazione ai quali vengono richieste somme di denaro.
Sono stati commentati una serie di accorgimenti utili per potersi agevolmente sottrarre ad indebiti propositi di malfattori, tanto nei casi in cui agiscano personalmente quanto nelle circostanze in cui operino a mezzo telefono o via web.
Gli anziani presenti hanno manifestato vivo interesse per l’argomento trattato, interagendo con l’Ufficiale dell’Arma a cui, tra l’altro, sono state rivolte varie domande in relazione ai suggerimenti e casi illustrati.
Tra i consigli dell’Ufficiale, dispensati anche mediante la distribuzione di un opuscolo informativo edito dalla rivista “Il Carabiniere” dal titolo: “Truffe agli anziani: i consigli dell’Arma”, si ricordano:
“non aprire a sconosciuti;
non tenere in casa oggetti preziosi o denaro;
se si utilizza internet non fornire le proprie credenziali o dati bancari; non farsi distrarre per strada da sconosciuti;
tenere rapporti di buon vicinato;
non fare confidenze al telefono;
non farsi raggirare da un semplice tesserino di riconoscimento; ricordarsi di contattare, nell’immediatezza di qualsiasi tentativo di adescamento, il pronto intervento 112 o recarsi personalmente presso il Comando Stazione Carabinieri competente per territorio”.