Gas e Luce: aumentano le tariffe a prezzo variabile. Ecco i dati a confronto

Le bollette di luce e gas nel 2025 sono aumentate rispettivamente del 24% e del 28% per luce e gas.

Questi rincari per le famiglie che hanno scelto una tariffa a prezzo variabile, indicizzato sul PUN e PSV, sono dovuti all’aumento del costo dell’energia all’ingrosso.

Lo rivela un report dell’Osservatorio Energia di Segugio.it che ha messo a confronto i dati dei primi due mesi del 2025 con il 2024, mettendo in evidenza l’impatto sulle bollette.

Come spiegato da skytg24, in questo periodo temporale si è registrata una sostanziale crescita del costo all’ingrosso dell’energia, sia per quanto riguarda l’energia elettrica che per il gas naturale: rincari che si sono di conseguenza riversati anche sulle bollette dei consumatori.

A febbraio 2025, il PUN (Prezzo Unico Nazionale) dell’energia elettrica e il PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas, i due indici di riferimento, hanno raggiunto un valore superiore a tutti i valori mensili del 2024.

Come emerge dall’analisi di Segugio.it, il PUN:

  • tra gennaio 2025 e gennaio 2024 è aumentato del +44%,
  • tra febbraio 2025 e febbraio 2024 l’incremento è stato del +72%.

Questo implica che per una famiglia media con un consumo annuo di 2.700 kWh e 3Kw di potenza, la spesa in bolletta registri un balzo del +24% anno su anno.

Guardando ai costi del gas, il PSV:

  • tra gennaio 2024 e gennaio 2025 ha registrato un incremento del +60%
  • tra febbraio 2024 e febbraio 2025 un incremento del 91%.

Ciò fa sì che l’incremento della spesa annuale in bolletta sia pari al +28%.

Le voci di costo in una bolletta però sono molteplici e, di conseguenza, l’aumento dell’indice non corrisponde allo stesso incremento della spesa in bolletta.

Le altre voci di costo sono:

  • la spesa per il trasporto,
  • la gestione del contatore,
  • la spesa per gli oneri di sistema,
  • le imposte.

Inoltre, la spesa per la materia energia non include solo il costo al kilowattora o al metro cubo di gas, ma anche il costo di commercializzazione mensile: un vero e proprio canone che il cliente paga a prescindere dai consumi, e che non subisce aumenti legati alle variazioni degli indici di riferimento.