Lo scorso 1 settembre, l’intero centro di Ginestra si è fermato per dare l’ultimo saluto ad Antonio Delfranco (Andalù, come lo chiamavano tutti!), per tanti anni ha svolto la professione di fabbro.
Un male incurabile ha fermato lo scandio del martello sull’incudine che per tanti anni svolgeva nella sua bottega di via Francesco Jura. Punto di riferimento per tutti, ha lasciato un vuoto incolmabile nel paese.
I funerali svoltisi nella chiesa madre di San Nicola Vescovo, non hanno potuto contenere la gente accorsa numerosa anche dai paesi limitrofi. Il parroco, don Gilberto Cignarale, che ha conosciuto Antonio, ha detto:
“Se simulassimo la presenza di Antonio in chiesa farebbe banchetto con le sue battute e direbbe: gioite giusti nel Signore. Antonio riposa in pace, ha smesso di soffrire. Mi piace ricordarlo con una breve poesia: c’è una ragione nella morte. Il primo a sapere della malattia è il paziente. Certo non puoi più vedere la persona sorridere, non lo vedremo più in piazza, lui era un assiduo frequentatore, la vita ha un termine, l’amore no! Oggi si festeggia la giornata del Creato, San Francesco loda la sorella morte. Se pensiamo ad Antonio, nell’ultimo suo sguardo, rivolto alla Madonna di Costantinopoli, durante la processione dello scorso 11 Agosto, ci piace pensare alla Madonna che dice ad Antonio: vieni con me, andiamo da mio Figlio”.
L’associazione Artigiani di Ripacandida e di Ginestra con un manifesto ha ricordato Antonio quale insigne Maestro D’Arte, associandosi al dolore dei familiari: la moglie Maria, i figli Gerardo ed Angelo, la sorella Michelina. Altrettanto hanno fatto gli amici del Bar Centrale, dove lo si trovava sempre a bere un bicchiere di birra o vedere una partita di calcio.
Per la comunità di Ginestra è una grande perdita.