La Fca finisce nel mirino dell’agenzia del governo americano per la protezione dell’ambiente, nota come EPA.
L’accusa è di aver installato su alcuni modelli, senza rivelarlo, un software che permette emissioni superiori a quelle consentite.
Secondo l’agenzia, l’azienda Fca avrebbe installato questo software su circa 104.000 auto dei modelli diesel Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram, tra il 2014 e il 2016. Se confermata la violazione potrebbe comportare multe da 44.539 dollari per auto, cioè un totale che supererebbe i 4,6 miliardi.
La Fca si è difesa sostenendo che installava il dispositivo su tutti i modelli, quelli venduti e quelli usati per i test, e quindi se non funzionava bene si trattava di un difetto tecnico e non di una truffa.
Inoltre si dice dispiaciuta per le modalità con cui è venuta a sapere dell’inchiesta che va avanti da circa 6 mesi ma che è venuta fuori soltanto adesso.
Accuse respinte dunque e inoltre Fca aspetta di incontrare l’EPA e la nuova amministrazione governativa per chiarire ogni cosa.
Lo stabilimento di Melfi non produce i modelli finiti sotto accusa, da un punto di vista della produzione non ci sono rischi.
Tuttavia se la sanzione dovesse venire confermata tutta l’azienda riceverebbe un danno di immagine non indifferente.
Speriamo che la questione venga risolta al più presto e che soprattutto non debbano rimetterci i lavoratori.