Nuova ipotesi al vaglio del Governo Conte: 400 euro all’anno in più per i lavoratori “poveri”.
Il viceministro dell’Economia ed esponente Pd, Antonio Misiani, colui che ha lanciato la proposta, sostiene che potrebbe interessare quasi quattro milioni di persone, le quali, come stimato da alcuni quotidiani economici, potrebbero avere, già a partire da Gennaio, un assegno di 40 euro al mese in più a disposizione.
L’obiettivo della proposta verte sul coinvolgimento dei lavoratori più poveri, ovvero coloro che pur avendo un impiego sono concretamente a rischio di povertà e di esclusione sociale a causa del livello troppo basso del loro reddito.
Misiani, Domenica, in un post sul suo profilo Facebook, ha scritto:
“Secondo un sondaggio pubblicato ieri (sabato, ndr), la riduzione progressiva del cuneo fiscale a partire dal 2020 è la misura più apprezzata dagli italiani.
Dobbiamo iniziare a farlo il prima possibile, utilizzando tutti gli spazi di bilancio disponibili.
La priorità, a mio parere, è iniziare ad aiutare i dipendenti a basso reddito: 3 milioni e 700 mila lavoratori “incapienti” che sono rimasti esclusi dal bonus 80 euro di Renzi e che solo in alcuni casi beneficiano del reddito di cittadinanza.
Sono i cosiddetti “working poors”, lavoratori poveri spesso precari, part time involontari, collaboratori a basso reddito, dipendenti con salari orari da sfruttamento.
In tantissimi casi giovani.
Un fenomeno assai più diffuso in Italia, rispetto alla media europea.
Aiutarli è un dovere.
Dobbiamo farlo estendendo erga omnes i salari minimi previsti dai contratti di lavoro maggiormente rappresentativi, mettendo fuori gioco i contratti “pirata” che legittimano paghe orarie da fame.
Ma dobbiamo farlo anche utilizzando lo strumento fiscale, come fanno da tempo paesi avanzati come gli Stati Uniti (con l’Earned Income Tax Credit).
Chi pensa che le risorse ipotizzate dalla Nota di aggiornamento non siano sufficienti, non chieda di rinviare questa misura: ci aiuti a trovare ulteriori fondi.
Saremo felici di discuterne, con lo spirito costruttivo di sempre”.