Il tempo incerto non ha minacciato lo svolgimento delle due giornate di festa nel centro storico di Melfi.
Migliaia di cittadini e di turisti si sono riversati per le vie del borgo per assistere agli eventi che da 488 anni vengono rievocati nel giorno di Pentecoste.
La serata di Sabato si è contraddistinta per la spettacolare presa della Porta Venosina: due maxi schermi allestiti nella Villa Comunale hanno consentito, a chi non ha potuto assistere in prima fila, di vedere comodamente i combattimenti e l’incendio finale.
Uno dei momenti suggestivi è stata la partenza, nella notte tra Sabato e Domenica, della processione verso la chiesetta rupestre dello Spirito Santo sul Monte Vulture, antico rituale che ogni anno coinvolge fedeli, curiosi e quanti vogliono vivere un’esperienza diversa.
Nella mattinata di Domenica lo storico corteo ha attraversato la città, partendo dal Piazzale della Stazione.
Numerosi sono stati i gruppi partecipanti, provenienti da tutti Italia (Assisi, Faenza, Barletta, Lucera, Cava dei Tirreni) oltre che da Melfi stessa.
Nel pomeriggio, il forte vento non ha reso possibile la gara degli sbandieratori prevista in Piazza Duomo – che hanno comunque sfilato – ma c’è stato spazio per un evento che ha attirato ed entusiasmato i presenti: il tiro con l’arco all’ombra del campanile della Cattedrale.
La scenografica presa del Castello ha contraddistinto la chiusura della manifestazione, anche quest’anno dimostratasi un grande successo.
E già si pensa all’edizione 489.
Seguono alcune foto della manifestazione. La foto di copertina è a cura di Francesco Marco Sapio.