E’ attesa nei prossimi giorni la firma del decreto che dovrebbe contenere le indicazioni generali sulle modalità dei controlli per i possessori del Green pass.
Ad essere interessati sia i lavoratori della pubblica amministrazione che nel privato, anche eventualmente con l’ausilio di una app.
Secondo le prime indiscrezioni, così come succederà per la P.a., potrebbero essere previsto controlli giornalieri a campione (in misura non inferiore al 20% e con un criterio di rotazione) o a tappeto, preferibilmente all’accesso in azienda.
Nessuna marcia indietro dal Governo su quanto già stabilito: non cambiano i tempi di validità dal passaporto verde e per chi esegue i tamponi. Restano valide le 48 ore con test rapido e 72 con molecolare.
La decisione fa storcere il naso alle imprese.
Giovanni Bozzini, presidente di Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa della Lombardia, dichiara:
“Ogni giorno le nostre imprese dovranno adempiere all’obbligo di controlli sulla validità del green pass del lavoratore mentre sarebbe più semplice almeno contemplare la possibilità di una comunicazione volontaria, da parte del lavoratore, della data di scadenza della validità del proprio Green pass”.
Per la Cna i dubbi riguardano in particolare quelle:
“categorie di lavoratori quali trasportatori, impiantisti, venditori, operatori del settore delle imprese di pulizie, persone che per esempio non si recano tutti i giorni presso la sede aziendale, ma che raggiungono direttamente la clientela“.
Per il sottosegretario Andrea Costa, novità potrebbero arrivare nel 2022:
“Sarà possibile rivedere ed eventualmente ridurre l’attuale applicazione del Green pass con l’inizio del nuovo anno se i dati dell’epidemia continueranno a mostrare un trend di miglioramento, ma una valutazione più precisa sarà fatta a dicembre in concomitanza con la scadenza dello stato di emergenza”.