Il sistema di accoglienza migranti della Basilicata è stato valutato positivamente nell’ambito della forum internazionale “Sabir” svoltosi a Siracusa.
L’evento organizzato da Caritas, Acli e Arci, in collaborazione e la sponsorizzazione delle più importanti organizzazioni italiane e straniere, ha discusso sullo stato dell’accoglienza in Italia ed Europa.
Pietro Simonetti, per il coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata, ha dichiarato:
“Nel quadro delle pratiche in atto e delle crescenti difficoltà derivanti dalle ricadute delle politiche europee, che risente della mancata attuazione del piano di riallocazione approvato, sono state proposte iniziative in direzione del miglioramento della inclusione dei migranti, della gestione diffusa dell’accoglienza, compresa quella dei minori non accompagnati.
Particolare attenzione è stata rivolta alla lotta al caporalato nella utilizzazione della forza lavoro migrante che si manifesta in Italia, Spagna, Portogallo, Belgio e anche in Germania, Olanda e Francia.
Le iniziative per una corretta accoglienza e inclusione passano, secondo gli orientamenti assunti nei forum, per la realizzazione di una lista nera di società e coop, con esperienze non positive o di contiguità criminale, da escludere dalla gare e gestione dei centri di accoglienza per garantire trasparenza, buona gestione con l’attuazione dei capitolati a partire dall’insegnamento della lingua, del vitto e alloggio, dei lavori utili e delle attività formative per gli sbocchi occupazionali nei settori dove c’è forte domanda.
L’aspetto centrale per migliorare profondamente il sistema di accoglienza, quindi il riconoscimento della protezione internazionale, risiederà nella attuazione della forte velocizzazione delle istruttorie da parte degli organismi preposti e contenuti in recentissime norme e nelle modifiche di quelle europee.
Unanime è stata la difesa delle organizzazioni non governative che operano per il salvataggio in mare, secondo le regole delle autorità preposte, in questa fase oggetto di strumentali attacchi da quanti sono ostili ai migranti.
In questo contesto l’esperienza lucana è stata valutata e studiata con attenzione per il trasferimento delle buone pratiche in altri territori sia da parte delle autorità di governo, sia dal sistema cooperativo e del volontariato, a partire dalla accoglienza diffusa e dalla lotta al caporalato.
Il sistema di prima accoglienza e Sprar genera in Italia almeno 70 mila occupati diretti, di piu del gruppo Fiat (in Basilicata oltre 700 giovani lucani sono assunti) oltre ad un indotto che riguarda servizi, merci ed al netto degli occupati pubblici e privati che operano nei nel salvamento e nei centri di primissima accoglienza.”