L’ipotesi di programmare nei castagneti del Vulture una nuova attività di difesa fitosanitaria, ripetendo il lancio di Torymus sinensis, antagonista dell’ormai noto cinipide del Castagno (Dryocosmus kuriphilus), è stata esaminata oggi in un incontro al Dipartimento Politiche Agricole, Forestali e Alimentari presieduto dall’assessore Francesco Cupparo.
Alla riunione – sollecitata dal Comune di Melfi – hanno partecipato:
- la dirigente generale del Dipartimento Emilia Piemontese,
- rappresentanti di Alsia,
- Unibas,
- associazioni di categoria, dell’Associazione Castanicoltori Melfese,
- funzionari di uffici regionali,
- amministratori di Melfi.
E’ stata l’occasione per fare il punto, al di là della tutela fitosanitaria, sulle numerose problematiche del comparto castanicolo, un patrimonio naturalistico e produttivo che la Regione intende difendere e valorizzare.
Primo obiettivo – annunciato dall’assessore Cupparo – è quello di aggiornare le linee guida sulla castanicoltura che risalgono al 2018 attraverso un nuovo sistema di gestione coordinata, tenuto conto – ha detto l’assessore – che la produzione di castagne interessa oltre al Vulture-Melfese numerosi territori della Val d’Agri e del Lagonegrese-Sinni-Mercure-Pollino e quindi rappresenta un’occasione per incrementare il reddito dei nostri agricoltori anche nelle aree più interne.
Di qui l’indicazione di istituire un tavolo tecnico permanente specifico, di realizzare il catasto castanicolo tenuto conto che è necessario aggiornare i dati riferiti alla situazione attuale, intensificare il monitoraggio fitosanitario, pensare ad azioni di filiera.
Tra gli strumenti finanziari da utilizzare il nuovo Psr attraverso forme di aiuto finalizzate alla manutenzione dei castagneti e ad aiuti finalizzati a nuovi impianti o reimpianti di castagneti accedendo inoltre a risorse della Pac.
Per Cupparo:
“va colta la trasversalità del comparto che oltre a produrre uno dei prodotti tipici e di qualità del ‘made in Basilicata’, vale a dire il marroncino Igp di Melfi, oltre a castagne di qualità in tutte le altre aree, è un fattore significativo per assicurare la tutela del territorio da frane e smottamenti e un’opportunità per il turismo come è avvenuto con le sagre della castagna e le presenze di eco-turisti”.