Nella mattinata di Giovedì 4 Agosto i migranti africani che fino a qualche giorno fa vivevano nel campo di Boreano a Venosa, si sono incatenati davanti alla Regione Basilicata per chiedere maggiori diritti sindacali e sociali.
Al termine della protesta è seguito un incontro con il presidente Marcello Pittella, l’assessore all’Agricoltura Braia, l’assessore alla Sanità Franconi, il direttore generale della Presidenza della Giunta Regionale Vito Marsico, Raffaella Piarulli per conto dell’ASP, Aboubakar Soumahoro dell’esecutivo nazionale USB, Francesco Castelgrande della federazione USB di Venosa e regionale insieme a Rosalba Guglielmi, il presidente del comitato locale Bradano della C.R.I. Sergio Labriola.
Sono stati individuati alcuni punti posti alla base dell’accordo tra le parti.
Innanzitutto a partire dal 5 Agosto 2016, la Croce Rossa Italiana s’impegna a garantire, con finanziamento regionale, il servizio navetta dal Centro di accoglienza ex Cartiera di Venosa, allestito dalla Task Force della Regione Basilicata, al centro cittadino e viceversa di norma con cadenza ogni ora la mattina dalle 7 alle 16 e ogni mezz’ora il pomeriggio dalle 17 alle 23.
L’assessore all’Agricoltura Luca Braia convocherà una apposita riunione con i datori di lavoro in merito all’applicazione e al rispetto dei diritti salariali, previdenziali e di sicurezza sul lavoro, nonché di trasporto dal Centro di accoglienza ai luoghi di lavoro.
Sulla gestione del Campo ex Cartiera di Venosa si è convenuto di regolamentare la libertà di accesso e la creazione di spazi di socializzazione, evitando l’utilizzo di dispositivi che possano compromettere o offendere la piena affermazione dei fondamentali principi, a tutela della dignità delle persone.
Sulla stabilità abitativa per i lavoratori stanziali di Venosa e Palazzo, la Regione si impegna a sensibilizzare i sindaci dei centri interessati affinché vengano predisposti e pubblicati bandi pubblici finalizzati ad agevolare la locazione ai migranti stanziali degli appartamenti sfitti.
A tal proposito la Regione si impegna a valutare già in sede di legge di assestamento l’entità del proprio concorso finanziario.