Con il Martedì Grasso Melfi ha concluso alla grande il Carnevale 2017.
Un’edizione totalmente riscoperta dopo ben 50 anni dall’ultima manifestazione con carri e parate, maschere e allegria.
L’amministrazione comunale, grazie ad una lungimirante idea del vicesindaco e assessore alla cultura Raffaele Nigro, ha voluto recuperare una tradizione da molti dimenticata, ricercando e indagando nel tessuto sociale, storico e culturale della comunità melfitana.
Non un semplice Carnevale ma una celebrazione del proprio immaginario fantastico e leggendario che spesso si mescola alla superstizione e alla credenza popolare, come nel caso dello “scazzamauriello”, simbolo di questo Carnevale.
Dopotutto il Carnevale è una festa di popolo.
Una festa che a Melfi si è rivelata un successo oltre le aspettative richiamando turisti da tutta Italia e totalizzando numeri da capogiro (oltre 10000 persone) per una prima edizione che, seppur sperimentale, ha saputo giocare bene le sue carte.
4 grandi eventi iniziati con la “Terribile Invasione” che ha recuperato la tradizione dei “caccavicchi” (Clicca Qui —> per vedere le foto) proseguendo poi con il convegno internazionale su “Maschera e Alterità” che ha richiamato studiosi e accademici da tutta Europa, e infine la prima parata con i carri di Domenica 26 Febbraio (Clicca Qui —> Per vedere le foto di Domenica) seguita da quella finale di Martedì “Grasso” 28 Febbraio.
4 carri realizzati dai grandi maestri di Putignano Giuseppe e Nicola Genco, i quali con costante impegno e passione artistica hanno dimostrato di essere dei fuoriclasse, stabilendo col tempo un particolare attaccamento alla città federiciana (Clicca Qui —> per leggere l’intervista al maestro Giuseppe Genco).
Oltre 400 bozzetti realizzati dai ragazzi del Liceo Artistico capitanati dal professore Vincenzo Camardelli e che hanno avuto visibilità grazie anche ad un servizio andato in onda su RAI 1.
Proprio le scuole hanno avuto un ruolo fondamentale sia nella fase preparativa che in quella della manifestazione, dalla Nitti-Berardi alla Marottoli-Ferrara, dall’Itis al Gasparrini.
Lo stesso per il centro AIAS, i ragazzi del centro accoglienza e le numerose associazioni socioculturali che non possiamo non citare: Caritas, Archeoclub, Cif, Fidapa, Università Popolare, Associazione dei Falconieri, i commercianti, la Pro Loco.
Un supporto importante è giunto anche dalla FCA, Mossucca Autotrasporti, Gisa, dalla Protezione civile “Ronca Battista” e dalla Croce Rossa.
Nella parata di ieri, composta da oltre 600 figuranti, si sono esibiti la “Bandita officina del Ritmo”, la Melphi Street Band, i suonatori di Ruoti, i danzatori lucani, il gruppo suoni e Pino Salamone e le torri umane di Irsina. Un corteo lunghissimo e festoso che ha richiamato tantissima gente. La parata si è conclusa con uno spettacolo pirotecnico e un Deejay set lungo viale d’Annunzio.
Melfi ha ritrovato così un’ulteriore essenza, ancora una volta culturale (o se si vuole tradizionale). E già si pensa all’anno prossimo e visti i risultati ottenuti non si può che sperare in meglio.
Ecco tutte le foto scattate ieri al corteo.