“Il governo regionale guarda all’Ospedale di Venosa con grande attenzione riconoscendo il suo straordinario valore e il suo ampio potenziale. Non a caso io stesso ho messo intorno a uno stesso tavolo gli operatori sanitari per il rilancio del polo oculistico. Poi è arrivata la pandemia che, ovviamente, ci ha costretti a cambiare temporaneamente le priorità”.
Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone, nel corso del Consiglio comunale aperto dedicato all’ospedale di Venosa e al suo futuro.
Aggiunge l’assessore:
“Dispiace segnalare, soprattutto a chi ha strumentalizzato questa vicenda, che purtroppo non posso predire il futuro e quindi la pandemia è arrivata improvvisa e inaspettata.
Su indicazione del ministero della Salute è quindi arrivata la necessità di individuare luoghi dove poter accogliere i malati di covid per curarli e guarirli.
E l’ospedale di Venosa ben si prestava a questa circostanza.
Non c’è stata, pertanto, nessuna intenzione di penalizzare questo polo e tantomeno un territorio e la sua comunità.
Quella scelta non fu determinata dal tentativo di svalutare il ruolo dell’ospedale, ma al contrario fu dettata dalla necessità di difenderci dalla pandemia attraverso le strutture meglio attrezzate.
Noi siamo debitori nei confronti dei cittadini di Venosa perché hanno dato un segno di grande maturità.
E tutti dobbiamo essere orgogliosi di questo ospedale per le vite umane che ci ha permesso di salvare.
Ed è vergognoso che quella scelta sia stata strumentalizzata politicamente.
Di fronte a una emergenza così grave non dovrebbero esistere differenze di colore politico.
Questo governo regionale non abbandonerà mai un territorio così importante e un ospedale dalle sue vaste potenzialità.
Certo, il sistema sanitario regionale va ridisegnato, ma vogliamo procedere sentendo le comunità, ascoltando i loro bisogni, discutendo con gli operatori sanitari e restando aperti a ogni proposta nell’esclusivo interesse generale dei cittadini.
Vogliamo costruire il futuro dell’ospedale di Venosa con un confronto diretto con l’amministrazione locale.
Non ci saranno scelte calate dall’alto, ma solo ipotesi condivise perché solo su questo terreno può giocarsi il futuro di un territorio”.