“Il governo si arresta qui“.
Così Conte ha annunciato le sue dimissioni alla luce della decisione delle Lega di aprire la crisi, comunicando che, dopo il dibattito in aula, salirà al Colle per parlare a Mattarella.
Gravi le accuse a Salvini:
“L’azione di governo è irrimediabilmente compromessa.
Salvini ricerca interessi personali.
Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile”.
Rivolgendosi direttamente al vicepremier, Conte prosegue:
“Ti sei assunto una grande responsabilità invocando piazze e pieni poteri.
Se tu avessi mostrato cultura delle regole, l’intera azione di governo ne avrebbe tratto giovamento.
Ci sono stati molti episodi che riservatamente e pubblicamente ti ho fatto notare, come ad esempio, ti avevo detto di indicarmi i delegati della Lega per i lavori per approntare la finanziaria, ma ho atteso due mesi”.
Conte ne ha anche per il Movimento 5 Stelle, definito troppo condizionato dai sondaggi:
“Quando il presidente del consiglio si presenta in aula per rendere una informativa richiesta dal parlamento stesso, il rispetto delle istituzioni vorrebbe che si rimanesse in Aula ad ascoltarlo e non c’è ragione che giustifichi l’allontanamento”.
La replica di Salvini:
“Mi spiace che lei mi abbia dovuto mal sopportare per un anno.
Pericoloso, autoritario? Bastava il Saviano di turno a raccogliere tutta questa sequela di insulti, bastava il Travaglio, un Renzi, non il presidente del Consiglio”.
Ribadendo la volontà di andare alle elezioni, si definisce:
“Un uomo libero, che non ha paura del giudizio degli italiani.
In quest’aula ci sono donne e uomini liberi e uomini e donne meno liberi: chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è uomo o donna libero.
È il sale della democrazia”.