“Non si chiamerà più reddito di cittadinanza, ma neanche Mia, Misura d’inclusione attiva.
Il nome uscito dalla bozza del mese scorso è stato già superato senza mai essere diventato ufficiale.
Insomma, la nuova misura di sostegno alle fasce più deboli della popolazione, pensato dal governo Meloni, si chiamerà Garanzia per l’inclusione“.
È quanto si apprende da Fanpage che precisa: “Per il resto, in realtà, le caratteristiche restano più o meno le stesse circolate nelle bozze delle ultime settimane: c’è un taglio importante della soglia Isee massima per accedere all’aiuto, ma anche una ridefinizione verso il basso degli importi degli assegni.
La grande distinzione, infine, sarà quella annunciata da tempo dal governo Meloni: da una parte chi non può lavorare, dall’altra chi è occupabile.
E arriverà anche la Carta di inclusione, su cui sarà erogato il nuovo sostegno.
La Garanzia per l’inclusione sostituisce il reddito di cittadinanza
La Garanzia per l’inclusione sarà destinata solamente ai non occupabili: nuclei familiari in cui c’è un minore, un over 60 o una persona disabile.
Qui la soglia massima di Isee per accedere sarà di 7.200 euro.
Funzionerà così: l’importo massimo sarà di 500 euro al mese, da moltiplicare con una serie di coefficienti: per 0,4 per ogni persona disabile o ultrasessantenne, per 0,15 se ci sono figli di età inferiore ai 3 anni, per 0,10 per gli altri figli.
La quota aggiuntiva ottenuta va a sommarsi alla base dell’assegno.
Ci sono anche fino a 3.360 euro per l’affitto.
In tutto ciò il bonus durerà fino a 18 mesi, poi dovrà essere bloccato almeno un mese prima di poter ripartire.
Cos’è la Garanzia per l’attivazione lavorativa, solo per occupabili
Chi è tecnicamente considerato occupabile, ovvero ha tra i 18 e i 59 anni e nessuna disabilità, può beneficiare della Garanzia per l’attivazione lavorativa: parliamo di nuclei familiari in cui non ci sono minori, anziani sopra i 60 anni o persone disabili.
In questo caso, però, la soglia massima di Isee per accedere è ancora più bassa: 6.000 euro.
Per queste persone l’assegno sarà di massimo 350 euro, e un eventuale secondo membro della stessa famiglia che dovesse chiederlo ne riceverebbe la metà. L’aiuto, inoltre, dura un massimo di 12 mesi non rinnovabili”.