Come previsto alle 17:00 nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha presieduto al rito per la riconciliazione dei penitenti e all’Atto di Consacrazione al cuore immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina.
In contemporanea con il rito in Vaticano si sono tenute oggi celebrazioni in tutto il mondo.
In particolare al santuario di Fatima, in Portogallo, dove a presiedere la celebrazione è stato il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, inviato del Papa.
Così Papa Francesco nell’omelia per la Consacrazione al cuore immacolato di Maria dell’umanità e, in particolare, della Russia e dell’Ucraina:
“In questi giorni notizie e immagini di morte continuano a entrare nelle nostre case, mentre le bombe distruggono le case di tanti nostri fratelli e sorelle ucraini inermi.
L’efferata guerra, che si è abbattuta su tanti e fa soffrire tutti, provoca in ciascuno paura e sgomento.
Avvertiamo dentro un senso di impotenza e di inadeguatezza.
Abbiamo bisogno di sentirci dire ‘non temere’.
Ma non bastano le rassicurazioni umane, occorre la presenza di Dio, la certezza del perdono divino, il solo che cancella il male, disinnesca il rancore, restituisce la pace al cuore.
Ritorniamo a Dio, ritorniamo al suo perdono.
Se vogliamo che il mondo cambi, deve cambiare anzitutto il nostro cuore.
Per fare questo, oggi lasciamoci prendere per mano dalla Madonna.
Guardiamo al suo Cuore immacolato, dove Dio si è posato, all’unico Cuore di creatura umana senza ombre.
Lei è ‘piena di grazia’, e dunque vuota di peccato: in lei non c’è traccia di male e perciò con lei Dio ha potuto iniziare una storia nuova di salvezza e di pace.
Lì la storia ha svoltato.
Dio ha cambiato la storia bussando al Cuore di Maria.
Consacrare al cuore immacolato di Maria ‘il popolo ucraino e il popolo russo’ non è ‘una formula magica’ ma ‘un atto spirituale’ nel nome ‘della fraternità e della pace’,
In unione con i Vescovi e i fedeli del mondo, desidero solennemente portare al Cuore immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo.
Rinnovare a lei la consacrazione della Chiesa e dell’umanità intera e consacrare a lei, in modo particolare, il popolo ucraino e il popolo russo, che con affetto filiale la venerano come Madre.
È il gesto del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e questa guerra insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre, come i bambini quando sono spaventati e vanno dalla mamma a piangere e cercare protezione, ricorriamo alla madre gettando nel suo Cuore paura e dolore, consegnando sé stessi a lei.
È riporre in quel Cuore limpido, incontaminato, dove Dio si rispecchia, i beni preziosi della fraternità e della pace, tutto quanto abbiamo e siamo, perché sia lei, la Madre che il Signore ci ha donato, a proteggerci e custodirci.
Quella della Madonna non è un’accettazione passiva o rassegnata, ma il desiderio vivo di aderire a Dio, che ha ‘progetti di pace e non di sventura’.
E’ la partecipazione più stretta al suo piano di pace per il mondo.
Ci consacriamo a Maria per entrare in questo piano, per metterci a piena disposizione dei progetti di Dio”.
Ecco alcune foto della celebrazione.