IL SINDACO DI MELFI VALVANO INTERVIENE SUL CASO FENICE: “PER LA SOCIETÀ È FINITO IL TEMPO DEI RINVII, ORA SI CAMBIA!”

Pubblichiamo di seguito la nota inviata dal sindaco di Melfi, Livio Valvano, a margine della Conferenza di Servizi su Fenice che si è svolta oggi nella Sala del Consiglio del Comune di Melfi.

Presenti alla Conferenza, oltre al sindaco, il Prof. Onofrio Laricchiuta, il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, l’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza, Arpa, Asp, il Comune di Lavello, la società Rendina Ambiente srl (ex Fenice Ambiente) e il Comitato Diritto alla Salute.

“Non ci meraviglia più il comportamento dilatorio della società che gestisce l’inceneritore. Sino ad ora ci sono sempre stati  ritardi ed  inadempienze. L’azienda fa  fatica ad impostare la procedura di bonifica in modo corretto già nella fase di progettazione.  Di recente ho raccolto un dato positivo che è il nuovo orientamento che proviene dalla Regione che punta ad una marcata rigidità. C’è una maggiore  sintonia con il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, la Provincia di Potenza e l’Arpa. Noi chiediamo di rispettare le norme senza ulteriori ritardi e nel contempo pretendiamo di fare gli investimenti dovuti. La Regione Basilicata ha già fatto – su altro argomento ma sempre sull’inceneritore – la diffida per invitare la società a rispettare le prescrizioni sull’autorizzazione, pena la sospensione del funzionamento dell’impianto.

Il consulente del Comune, Prof. Laricchiuta, ha aggiunto:

“È ancora una Conferenza di Servizi interlocutoria poiché oggi sono stati acquisiti tutti i pareri degli Enti a partire dall’Arpa, dalla Provincia, dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale per conto della Regione Basilicata e quello del Comune fornito da diversi mesi. Tutti gli Enti hanno esposto le proprie osservazioni e posizioni e a breve – probabilmente tra 20 giorni – si procederà ad una valutazione definitiva di questo intervento. Questa volta il rinvio è stato necessario perché per  iniziare un’opera così delicata e sperimentale serve una maggiore garanzia per il Comune che altrimenti prenderà decisioni diverse. Come consulente del Comune ritengo che non si possa partire con una sperimentazione se non si è sicuri dell’esito. L’Asp ha chiesto che sia prodotto una valutazione del rischio. È una giusta richiesta che si preoccupa della salute pubblica”.