Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ed economica in atto, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e persone su strada.
Continental, brand che da 150 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione, ha realizzato un Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante con l’obiettivo di fornire una panoramica del settore sia a livello nazionale, sia a livello locale.
Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei mezzi pesanti in Basilicata, l’Osservatorio ha analizzato i dati relativi:
- “alle nuove immatricolazioni,
- ai tipi di alimentazione,
- all’anzianità,
- alle categorie Euro del parco circolante in Regione e nelle singole province.
Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019.
Ben al di sotto della media nazionale, la Basilicata conferma il calo di nuovi veicoli immessi nel mercato, segnando un -34,5% rispetto al precedente anno.
Potenza registra una diminuzione leggermente maggiore rispetto a Matera (-35,5% vs -32,2%), ma allo stesso tempo, vanta un numero più alto di nuovi autocarri immatricolati.
Uno scenario simile si presenta per il trasporto persone.
Le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%), mentre a livello regionale la Basilicata scende da 73 a 44 unità e segna un -39,7%.
In questo segmento, tra le province, è Matera a registrare meno immatricolazioni, con un netto -56,3%.
Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità.
La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono:
- a benzina (4,6%),
- a metano (2,2%),
- a benzina e gas liquido (1,2%),
- ibridi ed elettrici (0,1% ognuno).
Anche in Basilicata l’alimentazione più diffusa è il gasolio (95,15%) e, come fanalino di coda, l’elettrico e l’ibrido, entrambi sotto lo 0,1%.
Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità.
Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%).
Sotto l’1% rimangono l’elettrico, benzina e gas liquido e l’ibrido.
Gli autobus a benzina si attestano su una quota inferiore all’1% in tutte le regioni italiane, ad eccezione della Basilicata, dove rappresentano l’1,4%.
Qui continua a regnare il gasolio con il 98%, mentre benzina e gas liquido, metano ed elettrico segnano percentuali bassissime, sotto l’1%.
Non compaiono, invece, mezzi ibridi.
In Basilicata il 35,8% degli autobus ha oltre 20 anni
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%).
In Basilicata la fascia d’età più diffusa è quella dei 15-20 anni (20,8%).
Poco al di sotto, le fasce contigue dei 10-15 anni e dei 20-30 anni.
La percentuale di mezzi al di sopra dei 40 anni (7,3%) supera ancora quella dei mezzi nuovi di massimo 2 anni (3,6%).
Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%.
Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante (54,4%).
Anche la Basilicata vede come preponderante la fascia intermedia (53,8%), seguita da quella di oltre 20 anni (35,8%) e, in ultimo, da quella più giovane di mezzi da 0 a 5 anni, solo al 10,2%.
Dall’analisi della categoria euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, euro 1 ed euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%).
Anche in Basilicata la quota di euro 0, 1 e 2 supera di gran lunga quella degli euro 5 e 6 (46% vs 17,8%).
In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie euro 5 ed euro 6 si attesta al 38,2%.
Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed euro 1, euro 2 ed euro 3 arrivano al 38,6% del totale.
Leggermente sotto la media nazionale, in Basilicata gli euro 5 e 6 scendono al 20,5%, mentre quelle più vecchie arrivano a toccare il 52%.
Considerando categoria euro e anzianità, l’Italia è spaccata in due: il parco circolante è più giovane nelle regioni del Nord e del Centro mentre è più datato nelle regioni del Sud Italia.
La circolazione di mezzi di trasporto vecchi e con classi ambientali datate peggiora sensibilmente la situazione delle emissioni nell’ambiente e la sicurezza della circolazione, e pone l’accento sulla necessità di accelerare il ricambio di questi mezzi con altri più nuovi, sicuri e meno inquinanti, perché dotati di tecnologie recenti”.