In Basilicata razionamenti idrici che superano le 30 ore consecutive: “servono risposte, e non slogan”. La richiesta alla Commissione europea

“Davanti alla salute dei cittadini non si può continuare a tergiversare.

Serve un impegno serio che dia dignità ai cittadini della Basilicata.

Stiamo parlando di un bene essenziale come l’acqua potabile per la quale servono risposte, e non slogan.

Ed è per questo che abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione europea“.

Lo dichiarano gli europarlamentari del Movimento Cinque Stelle Valentina Palmisano e Danilo Della Valle in riferimento alla crisi idrica che sta interessando il territorio lucano ormai da diversi mesi.

Riferiscono gli europarlamentari:

“In Basilicata, 140mila persone vivono con razionamenti idrici che superano le 30 ore consecutive.

La risposta della Regione?

Utilizzare l’acqua del fiume Basento, che arriva marrone e nei rubinetti delle famiglie.

A questo si aggiunge la contaminazione storica del lago Pertusillo, causata dalle attività delle multinazionali del petrolio.

Tante incognite, ma non solo.

Si accusano anche quelle associazioni e quei cittadini che con la loro attività spontanea, e senza alcun fine, stanno offrendo un servizio di verifica per l’intera comunità. Questo è inaccettabile”.

Con l’interrogazione viene chiesto alla Commissione se “sia a conoscenza della situazione in Basilicata, inclusa la mancata approvazione del Piano di tutela delle acque in conformità alle direttive 2000/60/Ce'”.

“Inoltre “se sia conforme alla normativa europea la captazione da un bacino idrografico sprovvisto di un Piano di Tutela delle Acque, mai approvato a causa dell’assenza di caratterizzazione e monitoraggio, come richiesto dalla Direttiva (2000/60/CE), e quali conseguenze ciò – concludono Palmisano e Della Valle – possa comportare per la qualità e la sicurezza delle acque destinate al consumo umano”.