“Per Impegno Civico, il primo atto della nuova legislatura sarà portare in consiglio dei ministri il decreto Taglia Bollette per ridurre dell’80% i costi energetici delle famiglie del ceto medio e in povertà, come già abbiamo previsto di fare per tutte le imprese, dai piccoli bar alle grandi aziende manifatturiere”.
E’ quanto fa sapere in una nota Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico, che prosegue:
“Un provvedimento di emergenza che coprirà almeno l’arco di un trimestre, da ottobre a dicembre.
Impegno Civico lavora per proteggere gli italiani da un autunno che si annuncia difficilissimo sotto il profilo del caro prezzi e del caro energia.
La Cgia di Mestre ha calcolato che abbiamo 9 milioni di persone a rischio di povertà energetica: significa che andando avanti di questo passo, tra poche settimane 4 milioni di famiglie italiane non potranno permettersi il riscaldamento di casa, la bolletta della luce o il gas per cucinare.
Nella sola Basilicata sono a rischio povertà energetica quasi 85mila famiglie, ovvero poco meno di 200mila persone. In pratica, in media una famiglia su tre rischia di avere serie difficoltà economiche ad affrontare l’autunno e l’inverno con gli attuali costi energetici.
Cos’altro deve accadere per poter intervenire ed evitare una catastrofe sociale?
Abbiamo analizzato la situazione conti alla mano: in attesa di riuscire a ottenere il tetto massimo al prezzo del gas, possiamo e dobbiamo ridurre dell’80% le bollette sia per le tutte le imprese sia per le famiglie, quelle in maggiore difficoltà economica e quelle del ceto medio.
Con il decreto Taglia Bollette i cittadini pagheranno soltanto il 20% dei consumi energetici, che si tratti di persone single, famiglie, negozi o fabbriche. Siamo in emergenza e dobbiamo rispondere con misure all’altezza di questa emergenza.
I soldi per farlo ci sono: 13,5 miliardi di euro per coprire la parte che riguarda le imprese e circa la metà il costo per la parte dedicata alle famiglie.
Li prenderemo dagli extraprofitti delle imprese energetiche, dal maggiore incasso per Iva e accise che lo Stato ha registrato per via dell’inflazione e della crescita economica.
Noi non siamo come gli altri che prima parlano e poi – forse – vanno in cerca dei soldi per mantenere le loro promesse.
Ad ogni modo, il decreto Taglia Bollette va considerato un vero e proprio investimento, perché garantisce la tenuta economica e sociale del Paese. Se non troviamo questi soldi oggi ce ne vorranno molti altri domani per riparare i danni, sia quelli alle imprese che smettono di produrre e licenziano, sia quelli alle famiglie che già stanno riducendo i loro consumi per tamponare in qualche modo gli effetti del caro vita.
Sul Taglia Bollette ho assunto un impegno con gli italiani e i risultati importanti ottenuti in questi ultimi anni dimostrano che so mantenere la parola data.
Un esempio lampante sono i risultati del Patto per l’Export, con cui abbiamo raggiunto il record assoluto delle esportazioni nel 2021: da ministro degli Esteri mi sono battuto per portarlo avanti e per ottenere questa forte spinta, perché il made in Italy è il nostro biglietto da visita nel mondo e il volano di crescita e occupazione in casa nostra.
Gli italiani hanno ben riposto la fiducia anche quando ho garantito loro che avremmo tagliato il numero dei parlamentari. Ora che avremo un Parlamento con 600 eletti, per i nostri concittadini sarà la prova tangibile che possono fidarsi.
Impegno Civico mostrerà di aver meritato questa fiducia fin dal primo giorno: approveremo il decreto Taglia Bollette riducendo i costi energetici dell’80%, per portare sollievo a famiglie e imprese consentire all’economia di continuare a crescere.