I castgneti del Vulture sono un’importante risorsa naturale per il nostro territorio.
Affiché ne vengano rispettate e preservate salute e bellezza, è necessario adottare delle specifiche azioni di prevenzione contro possibili minacce.
Da tempo è ormai in corso la lotta biologica contro il cinipide galligeno del castagno.
Ecco le indicazioni disposte dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo) per condurla nel modo più oppropriato:
“Il suo mome scientifico è Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu, originario dell’Estremo Oriente (Cina) e segnalato in Europa (italia) nel 2002.
È un insetto di piccole dimensioni (lungo max 3 mm), del quale sono presenti solo le femmine che durante l’estate depongono fino a 150 uova nelle gemme del castagno.
In estate-inizio autunno nascono le larve che, dopo lo svernamento, nella primavera-estate successiva causano la formazione di galle, deformando foglie, rametti e infiorescenze.
Il cinipide si è diffuso rapidamente nei castagneti italiani, dove non sono presenti nemici naturali specializzati.
I prodotti chimici hanno trovato forti limitazioni nel loro uso, soprattutto per motivi normativi, applicativi e residuati.
La lotta biologica è risultata il mezzo più idoneo per il controllo del cinipide”.
Per consentire il suo contenimento:
“è stato introdotto dall’Asia il parassitoide Torymus sinensis (Kamijo), un antagonista naturale del cinpide, che uccide le larve all’interno delle galle.
L’antagonista naturale trascorre l’inverno nelle galle del cinipide ormai secche, che tendono a rimanere per lo più attaccate sui rami delle piante, per questo motivo non bisogna asportare o bruciare il fogliame e i resti delle potature prima della fine dell’estate, consentendo agli esemplari degli antagonisti naturali di sfarfallare con successo”.
Perciò il consiglio è di non bruciare i resti delle porature dove sono presenti le galle secche o, perlomeno, salvarne la gran parte di questo periodo, per poi disfarsene nelle tempistiche consigliate dal Mipaaf.