Incendio nella zona industriale di Melfi, PSI Basilicata: “si faccia piena luce sulle cause”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Segretario Regionale PSI Basilicata, Livio Valvano:

“Le istituzioni dovrebbero chiedere scusa alla comunità del Vulture e dell’Alto Bradano, oltre che all’imprenditore vittima del grave incendio che si è verificato ieri nell’area industriale di Melfi.

Speriamo che gli inquirenti riescano a fare piena luce sulle cause dell’incendio; ma se dovesse essere confermata l’ipotesi del contagio delle fiamme provenienti dall’esterno, dalle aree che le agenzie regionali dovrebbero amministrare (dell’erba secca oltre altezza uomo non tagliata), allora il disastro cui abbiamo assistito nelle ultime 24 ore sarebbe doppio.

All’imprenditore che è riuscito a salvare coraggiosamente la maggior parte degli automezzi ricoverati nel capannone distrutto, va tutta la nostra solidarietà e la nostra ammirazione, oltre che l’auspicio di trovare motivazioni ed energie per rilanciare l’azienda.

Alle Istituzioni competenti, invece, comunichiamo il nostro disagio per l’evidente inadeguatezza nella gestione del grave evento, ad eccezione dei vigili del fuoco che, come sempre, hanno dimostrato di fare tutto ciò che è nelle loro possibilità sulla base degli strumenti messi loro a disposizione.

Un giudizio di bocciatura piena per la Regione e gli Enti competenti.

Se il fuoco si è sviluppato sulle aree esterne, di competenza dell’ex ASI ci sarebbe di che vergognarsi e, soprattutto, di lasciare immediatamente la guida della Regione per manifesta incapacità.

In ogni caso, appare in tutta la sua evidenza la totale assenza del governo delle aree industriali, dell’assenza di servizi di monitoraggio, di prevenzione, di supporto e di emergenza.

Zero su tutta la linea, figuriamoci a pensare di un piano di protezione civile dell’area industriale che preveda un servizio di pronto intervento con l’impiego di unità aeree per lo spegnimento del fuoco;

sarebbe una vera e propria eresia pensare che questo governo regionale sia capace di pensare e organizzare il minimo indispensabile per dare dignitosa accoglienza all’area industriale tra le più importanti d’Italia.

Non sia mai detto e allora non possiamo che contare sull’eroismo dei vigili del fuoco chiamati a contrastare fenomeni che non possono essere gestiti con mezzi ordinari.

Che dire dell’ARPAB?

Con il suo comunicato il Direttore Ramunno ha perso l’occasione per evitare una brutta figura.

Ci ha rassicurato affermando che l’incendio è stato domato, come se fosse il comandante dei Vigili del Fuoco.

Si è impegnato ad installare una centralina mobile entro le 24 ore successive.

Dopo che i buoi sono scappati vuole chiudere la stalla. Da non credere!

Ramunno ha detto che non c’è problema, non ci sono rischi, è tutto a posto.

Lo vada a dire di persona a tutti coloro che da ieri, fino a stamattina, nell’area industriale, nei Comuni di Melfi, Lavello, Rapolla, Barile, Ripacandida, Ginestra, Rionero, Atella, e finanche a Venosa hanno osservato l’atmosfera.

Lo vada a dire a chi conosce il contenuto dei materiali bruciati dal fuoco e a chi di chimica capisce qualcosa e sa bene cosa avranno potuto sviluppare in atmosfera.

Un disastro ambientale, sociale, umano, civile, amministrativo su cui riflettere”.