A seguito dell’aggressione occorsa ai danni di un’infermiera del Dipartimento di Emergenza Urgenza 118, interviene il Direttore Generale della Asp Antonello Maraldo “esprime solidarietà alla lavoratrice, ed invita a inquadrare la situazione nel giusto contesto:
“che- come dall’ultimo rapporto inviato in Regione su richiesta del Ministero della Salute- rileva che le aggressioni non sono fenomeni frequenti in Basilicata dove in un anno- almeno per quanto riguarda i settori di competenza di Asp- il dato delle aggressioni al personale medico ed infermieristico è stato pari a zero.
Quello che si è verificato presso la struttura di Palazzo San Gervasio, con protagonista un uomo in stato di agitazione psico-fisica, sarebbe potuto succedere in qualsiasi altro contesto e con qualsiasi altro cittadino nelle stesse condizioni fisiche e mentali alterate”.
In queste ore, stante la delicatezza della vicenda, la Direzione ha ritenuto necessario fare ulteriori e più capillari approfondimenti “per comprendere nel frattempo cosa sia accaduto- ha aggiunto Maraldo- e sincerarci delle condizioni dell’infermiera” che ha avuto una prognosi medica di cinque giorni ma che da un punto vista personale si può connotare con effetti psicologici rilevanti.
Certo è che il tema odierno non è l’aggressione in sé da parte di un ospite del Cpr, e quindi di un migrante, ma in generale la sicurezza degli operatori della sanità in qualsiasi contesto.
Per il Direttore del Deu 118 Libero Mileti:
“quello che si è verificato nei confronti dell’operatrice del 118 è un caso isolato perché la Basilicata è sempre stata esente da fenomeni di brutali aggressioni fisiche agli operatori della sanità.
In alcun i casi ci sono state aggressioni verbali ma mai si era arrivati a violenze fisiche.
L’aspetto della sicurezza degli operatori è una questione che deve essere affrontata a tutti i livelli coinvolgendo anche chi materialmente gestisce, nel caso di specie, strutture come quelle di Palazzo San Gervasio dove il 118 interviene quotidianamente”.
La Asp ha stilato a nel 2022 un Protocollo per le aggressioni agli operatori sanitari ed in particolare per il Deu 118 anche per le aggressioni subite eventualmente dai familiari dei pazienti.
Un protocollo sugli ‘eventi avversi e risk management’ al cui interno è inserita anche la scheda per l’ ‘Incident Reporting’ differenziando la tipologia di intervento e di eventuale aggressione subita in ambiente sanitario o a domicilio e segnalandolo al servizio prevenzione della Direzione Generale, valutando anche le competenze e le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare, in questo caso di specie sulla struttura.
Fermo restando che proprio nel caso dell’aggressione subita al Cpr, esistono procedure specifiche di ingresso che devono essere sempre rispettate.
Per la responsabile del Rspp- Servizio di Prevenzione e Protezione dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza- Mimma Laino:
“è importante che in qualsiasi caso di aggressione si vada a segnalare l’evento avverso e a compilare la scheda di ‘Incident Reporting’, valido strumento per la salvaguardia e la tutela del personale sanitario”.
Il Direttore Generale ha già annunciato che darà corso ad un tavolo per studiare sistemi di protezione dalle aggressioni per il personale sanitario.
Verrà anche convocato un incontro ad hoc con i sindacati, tematizzando l’argomento relativo alla sicurezza del personale.