L’Italia è uscita a testa alta da Expo 2020 Dubai, ottenendo attestati e riconoscimenti internazionali, grazie soprattutto al contributo di idee, di contenuti e di autorevoli testimonianze che abbiamo ricevuto da voi”.
Lo scrive, in una lettera indirizzata al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il Commissario Generale di Sezione per l’Italia a Expo 2020 Dubai, Paolo Glisenti.
La Basilicata, insieme ad altre sedici Regioni italiane, ha rappresentato l’Italia all’importante evento che si è appena concluso a Dubai.
Scrive ancora il Commissario Glisenti:
“Le intese raggiunte e gli accordi delineati durante centinaia di incontri ed eventi nel Padiglione Italia così come la reputazione e l’ammirazione per il brand Italia suscitata dalla creatività, dall’innovazione e dalla sostenibilità ambientale, economica e sociale mostrata al Mondo nei 6 mesi di Expo, sono già ora oggetto di relazioni nuove o consolidate, in nome di un forte ruolo di diplomazia economica, educativa, scientifica e culturale di cui abbiamo dato, grazie a voi, una ampia dimostrazione”.
Glisenti ha poi evidenziato “l’importante eredità” che la partecipazione a Expo Dubai ha generato per le imprese, le scuole, le università e i centri di ricerca, per il settore dello sport, per gli enti culturali e artistici.
Conclude il Commissario del Padiglione Italia:
“Per tutto questo, caro Presidente per aver dato prova che ‘la Bellezza unisce le Persone’, desidero esprimerle il mio più sincero ringraziamento e la riconoscenza dell’intero Team del Commissariato, confidando in future opportunità di incontro e di collaborazione”.
La Basilicata a Dubai è stata rappresentata dai cinque Cluster tecnologici che, con il supporto di Apt e Sviluppo Basilicata, hanno incontrato studiosi e grandi players internazionali.
Scrive nella sua risposta a Glisenti, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi:
“Riteniamo doveroso mettere a disposizione della comunità internazionale i risultati raggiunti in Basilicata nel settore tecnologico e scientifico.
La conoscenza, se non diventa patrimonio condiviso, non raggiunge il suo fine ultimo.
Siamo certi che questa importante occasione di scambio di idee e di scoperte, genererà nuovi percorsi circolari di crescita e di miglioramento continuo”.