Appena un mese don Peppino Stolfi, prete lucano d’altri tempi, celebrava il suo onomastico e spegneva ben 97 candeline.
La comunità religiosa di Serra di Pepe, rattristata per questa grave perdita, ma fortunata per aver conosciuto una persona così esemplare, ha voluto così ricordarlo:
“Fortunati quelli che muoiono durante la Settimana Santa. Perché come Gesù Cristo vincono la morte per la vita eterna”, amava ripetere Don Peppino Stolfi, fortunato quindi anche lui che è tornato alla Casa del Padre, nelle prime ore di questo Sabato Santo.
Don Peppino Stolfi, di Avigliano, testimone unico di carità e parroco per oltre 50anni della nostra piccola comunità di Serra di Pepe di Ruoti, ha professato e testimoniato nella riservatezza più assoluta il Vangelo.
Opere di bene, tante, molte, per noi che abbiamo imparato che la sua vita, lunga 98 anni, è stata una vita dedita alla fede e ai bisognosi.
Evangelizzare implica zelo apostolico. La Chiesa è chiamata a uscire da sé stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali, lo dice sempre Papa Francesco ma è quello che da sempre Don Peppino, con i suoi scarponi da pellegrino ha fatto nelle periferie locali e soprattutto nella nostra piccola periferia di 250 abitanti.
Don Peppino ha professato la religione cristiana con vero e incondizionato Amore di Dio, ha voluto edificare a proprie spese, proprio a Serra di Pepe, una piccola chiesa che porta il nome del Santo Patrono S’Antonio da Padova.
Don Peppino Stolfi, gentile con tutti, uomo di alta levatura sociale, culturale e morale ha educato la comunità alla cultura e all’amore di Dio cercando di aprire le menti e i cuori anche dei più scettici.
Lui che era uomo, discepolo dei gesuiti, sacerdote, parroco, educatore, professore, cappellano del carcere minorile, monsignore, cavaliere, commendatore, scrittore, teologo, mistico, prediligeva l’appellativo di arcidiacono perché era sempre il primo nel servizio con la consapevolezza che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
Dichiara Don Mimmo Lorusso, attualmente parroco della Vicaria di Serra di Pepe:
“È difficile mettere in ordine nella mente i tanti ricordi che ho di Don Peppino.
In 74 anni di sacerdozio ha seminato nel cuore di chiunque lo ha incontrato semi di quella speranza cristiana che ha sempre imperato nella sua vita di credente e di sacerdote.
La fede non deve apparire deve esserci e lui è stato un testimone fedele di questa fede che è, che si fa, carità operosa e feconda e nel silenzio. Come il silenzio del Sabato Santo che contempla il chicco di grano che caduto in terra muore e porta molto frutto, la gioia della Risurrezione”.
Anche l’Amministrazione comunale di Bella, a nome di tutta la comunità di San Cataldo, esprime profondo cordoglio e vicinanza ai familiari per la perdita del parroco:
“Un momento doloroso per la comunità di San Cataldo.
Don Peppino, una persona straordinaria, un uomo di carattere, sincero, dalle grandi doti intellettuali ed estremamente buono e caritatevole.
Una vita, oltre 50 anni, a servizio della Parrocchia di San Cataldo, contribuendo in modo importante alla crescita religiosa e sociale dei Sancataldesi.
Ha vissuto, insieme a tutta la comunità di San Cataldo, il dramma del sisma degli anni 80 esercitando un ruolo fondamentale nel dare fiducia e conforto soprattutto alle persone più deboli, accompagnado la frazione nel suo processo di trasformazione e crescita nel post sisma.
Ha sempre difeso ovunque, ed in qualsiasi circostanza, il popolo di San Cataldo, senza mai risparmiarsi.
Importante figura di riferimento per il territorio, vicino a famiglie, giovani e anziani in tanti momenti della vita, sia quelli gioiosi che quelli tristi.
Don Peppino ha seguito, passo dopo passo, il percorso della vita sacramentale nella nostra comunità: dal Battesimo, alla Prima Comunione, alla Cresima, al Matrimonio.
Ha saputo interpretare al meglio il clima culturale che circondava la comunità di San cataldo, anche quando si è lasciato andare a qualche critica costruttiva come funzione spirituale e paterna. Sì, perchè Don Peppino è stato il padre della nostra comunità.
Ha sempre percorso la strada alla ricerca degli ultimi che hanno bisogno di conforto e non solo, senza dimenticare il suo grande impegno e vicinanza verso l’Istituto Minorile di Potenza.
Oggi è andato via un pezzo di storia di San Cataldo.
Ciao Don Peppino, rimarrai per sempre nel cuore di ognuno di noi. Riposa in Pace”