“La Basilicata tra le regioni italiane con il più basso importo medio mensile pensionistico”: la proposta per contrastare il problema

“Con la media di 1.000 euro per gli uomini e di 700 per le donne, la Basilicata è tra le regioni italiane con il più basso importo medio mensile pensionistico Ivs liquidato (invalidità, vecchiaia e superstiti), rispetto alla media nazionale.

Tra i 143mila lucani percettori di pensione, 33 mila beneficiano della minima, circa 500 euro.

Una circostanza che, mista al caro vita, al caro energia e alla necessità per anziani e fragili di sopperire autonomamente alle cure sanitarie, rischia di tramutarsi in una pericolosa bomba sociale.

Per questo come sindacato, plaudendo a quanto fatto dalla Provincia di Bolzano con l’integrazione alle pensioni minime, sollecitiamo l’ente regionale di Basilicata a fare altrettanto, attraverso una proposta da noi sostenuta da tempo: l’istituzione del fondo sovrano”.

Lo dichiara Carmine Vaccaro, segretario Uil Pensionati di Basilicata.

“La Provincia di Bolzano dopo un confronto con Sindacati e Caf, erogherà per il triennio 2025-27, ai pensionati over65 con pensioni inferiori a 1.000 euro un contributo annuale che integri quanto già da loro percepito fino al raggiungimento di un tetto massimo di 1.000 euro mensili.

Un esempio virtuoso di come l’istituzione può diventare sostegno per le situazioni di povertà e disagio vissute dalla popolazione.

Potremmo fare altrettanto  se solo i nostri amministratori ascoltassero le istanze mosse da tempo da UilP eUil, ovvero la richiesta di istituire il Fondo sovrano sul petrolio.

In questo momento avremmo maturato un tesoretto che avrebbe consentito al governatore Bardi di dare un sostegno concreto alle situazioni di povertà, in preoccupante crescita.

La nostra proposta è alimentare il Fondo con le royalty del petrolio sul modello norvegese e dell’Alberta Heritage Savings Trust Fund.

Attraverso la finanziarizzazione del petrolio, per ogni euro depositato nel Fondo alimentato dalle royalties erogate da Eni e Total, si possono creare circa 1,7 euro di redditi da investimenti per sviluppo, occupazione e benessere sociale.

Una boccata d’ossigeno per la popolazione ma soprattutto la dimostrazione di una classe politica attenta ai bisogni dei cittadini e non alla mera gestione personalistica del potere per il potere”.