La Lancia Gamma prodotta a Melfi “ulteriore investimento nel futuro”. La situazione

“La comunicazione che ci è stata fornita dal Gruppo Stellantis e, successivamente diffusa ad agenzie e stampa, che la Lancia Gamma, sarà prodotta, a partire dal 2026, nello stabilimento italiano di Melfi, segnando il ritorno del marchio nella fabbrica lucana dove la seconda generazione della Ypsilon è stata prodotta tra il 1995 e il 2003, ha il significato estremamente importante di ulteriore investimento nel futuro di Melfi.

Il nostro auspicio è che la nuova autovettura venga prodotta sia nella versione elettrica che ibrida”.

Lo sostiene l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo per il quale:

“è altrettanto significativo il riconoscimento che viene dal Gruppo Stellantis sempre sullo stabilimento di Melfi definito “un esempio di competenza e innovazione, simbolo del know-how manifatturiero italiano”.

Voglio ricordare in proposito le parole dei massimi dirigenti di Lancia: “Melfi è un pilastro fondamentale della produzione automobilistica nazionale e internazionale, capace di coniugare l’artigianalità italiana con le più avanzate tecnologie di produzione”.

Il rilancio del “marchio Lancia”, nell’operazione non a caso definita “rinascimento”, che parte proprio dallo stabilimento lucano, a significare una stagione di “rinascimento lucano”, inoltre è una smentita alle “Cassandre” che predicono sciagure e “predicano” il progressivo abbandono dell’Italia da parte del gruppo automobilistico e degli storici marchi della migliore tradizione del “made in Italy”.

C’è, dunque, da aggiornare una valutazione che metta da parte speculazioni politiche e prevenzioni anche a livello di partiti della nostra regione.

Per spiegare meglio il mio auspicio di produzione di un doppio modello di Lancia (motore elettrico ed ibrido) continuo a sostenere la necessità di una transizione graduale rispetto ai tempi troppo stretti previsti dal Green Deal che pongono non pochi problemi a tutti gli stabilimenti italiani come a quello di Melfi.

Per questo il nostro pressing continuerà prima di tutto nei confronti della Commissione Europea perché riveda i tempi della normativa per quanto riguarda i motori a combustione destinata a produrre gravissime ripercussioni su produzione auto ed occupazione”.