LA NOSTRA REGIONE SU ITALIA 1: LE IENE RACCONTANO LE PAURE DI CHI VIVE ACCANTO A UN EX IMPIANTO NUCLEARE

Ieri sera su Italia 1 è andata in onda la puntata delle Iene dedicata all’inquinamento in Basilicata.

Nel dettaglio, Giulio Golia, si è recato in provincia di Matera per fare il punto della situazione sull’Enea di Rotondella e la contaminazione causata 30 anni fa da un impianto nucleare.

“Vivere accanto a un ex impianto nucleare” questo il nome del servizio andato in onda ieri sera e che in quasi 10 minuti ha raccontato testimonianze e storie di cittadini e istituzioni del posto.

La puntata è iniziata con le immagini della condotta utilizzata negli anni Sessanta per trasportare materiale tossico all’interno di un impianto nucleare.

Golia ha esordito così:

“Il tubicino responsabile per aver provocato un grandissimo disastro ambientale si trova proprio a Rotondella.

In questo territorio, tra il mare e il paese, c’è un centro statale di ricerca Enea dove l’Arpab (Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente) qualche settimana fa ha rilevato una gravissima contaminazione”.

Ai microfoni Giovanna Bellizzi, dell’Associazione “Mediterraneo No Scorie”:

“La situazione per noi è abbastanza preoccupante”.

Poi mostrando una mappa in cui sono riportate le sostanze altamente tossiche, ha dichiarato:

“Dalla mappa emerge la presenza di Cromo esavalente e triadeline all’interno del perimetro del centro ma che migra anche all’esterno”.

Si tratta di sostanze altamente tossiche e ritenute cancerogene per l’uomo.

Golia ha precisato che tutte queste schifezze sono arrivate a contaminare tutta la falda acquifera.

A tal proposito l’ing. Gaetano Santarsia dell’Arpab, ha spiegato che per alcune di queste sostanze tossiche sono state rilevate punte anche di 500 volte superiori al limite consentito.

Raffaello Ripoli, sindaco di Scanzano Jonico ha manifestato tutte le sue paure:

“Ancora non si è capito bene fino a che punto è arrivato, cosa ha inquinato”.

L’unica certezza è la fonte dell’inquinamento e cioè l’impianto che produceva barre di combustibile nucleare e che ha smesso di lavorare 30 anni fa.

L’Enea, ha spiegato Golia, fino a prima del referendum gestiva tutti gli impianti nucleari sul territorio nazionale compreso quello di Rotondella.

Giuseppe Spagna, responsabile Centro Enea di Rotondella ha spiegato che il Centro è stato creato per il ritrattamento del combustibile nucleare per una centrale americana:

“Delle 84 barre di uranio americane, 20 sono state trattate e il risultato è stata una soluzione liquida che si trova ancora oggi all’interno.

Le altre 64 si trovano ancora in piscina sempre qui in Trisaia”.

Insomma i rifiuti nucleari e le 64 barre di uranio ancora attive sono ancora conservate in una piscina di sicurezza in attesa di essere smaltite in un deposito permanente.

Il sindaco di Scanzano ha evidenziato che negli ultimi anni ha notato un aumento della mortalità e patologie tumorali.

Anche se il comune ha emesso il divieto di prelievo di acqua dai pozzi, resta il problema che il sito è circondato da terreni coltivabili.

A Rotondella non tutti sanno che c’è questo divieto di prelievo di acqua e in tanti continuano a usarla anche per scopi alimentari.

Tanta la paura degli imprenditori agricoli del posto spaventati che dopo la diffusione di questa notizia si possano avere perdite sulle vendite dei prodotti della zona.

Golia ha intervistato anche il sindaco di Rotondella, Vito Agresti, chiedendo come mai il comune in questi anni non ha mai pensato di realizzare a sue spese analisi per capire lo stato d’inquinamento.

Il primo cittadino ha risposto dicendo che quest’attività non è di competenza del comune e anche se per questo sito arrivano circa 650mila euro di royalties all’anno, i soldi non possono essere spesi per questo tipo di attività.

Golia infine ha chiesto ad Arpab i tempi per la bonifica, ricevendo come risposta che ci vorranno circa 3 o 4 mesi.

Chi di voi ha visto il servizio?