Sono incoraggianti i segnali di vitalità del sistema della microimpresa meridionale nel secondo trimestre dell’anno, registrati da Unioncamere nazionale e riguardanti la provincia di Potenza anche se non accenna ad aumentare il tasso dei consumi registrato nel settore del commercio.
Il Presidente di Confesercenti Potenza, Prospero Cassino, che è anche presidente di Rete Imprese Italia Potenza ha dichiarato:
“La provincia di Potenza si colloca al terzo posto per tasso di crescita (1,17%) con 745 nuove iscrizioni e 306 cessazioni che portano ad un saldo attivo di 439 unità.
Tra Aprile e Giugno i Registri delle imprese delle Camere di commercio di Potenza e di Matera hanno fatto registrare complessivamente un saldo di 626 imprese (1.170 le matricole e 544 quelle che hanno chiuso) con uno stock che al primo semestre sfiora le 60mila unità (59.447).
Nella nostra realtà accade che la voglia di fare impresa non è certo svanita, semmai smorzata da troppi elementi negativi ed ostacoli burocratici e fiscali.
È il Sud, come evidenzia Unioncamere, che gioca un ruolo importante in diversi settori, in qualche caso anche in forte controtendenza rispetto all’andamento nazionale.
Nella mappa delle imprese, ad esempio, con quasi 8mila imprese in più il Sud da solo ha “tenuto” in equilibrio l’intero settore del commercio negli ultimi 5 anni. Così come è stato determinante con le 4mila imprese in più nelle attività immobiliari (esattamente i tre quarti di tutta la crescita del periodo) e con le 2.500 in più nella sanità e assistenza sociale (il 42% del saldo complessivo nei cinque anni considerati).
L’altra faccia della medaglia per Confesercenti: la leggera ripresa dei consumi iniziata lo scorso anno non è ancora riuscita né a prendere forza né a stabilizzarsi.
Anzi: dai segnali positivi registrati alla fine del 2015 si è passati, nei primi mesi del 2016, ad una fase di forte incertezza, caratterizzata da vendite altalenanti.
In generale, occorre lavorare per evitare che il rallentamento diventi una vera e propria frenata e per restituire fiducia nella ripresa.
In primo luogo con un ulteriore alleggerimento del fisco che grava su famiglie e imprese.
Il percorso di riduzione della pressione fiscale iniziato dal Governo deve accelerare: solo così potremo evitare un consolidamento di una fase di incertezza che potrebbe avere conseguenze negative già a partire dalla prossima stagione autunnale”.