L’UNLA Lagopesole da molto tempo promuove e partecipa ad iniziative sulla salvaguardia delle tradizioni locali a partire dal dialetto.
Nell’ambito del recupero delle tradizioni locali, si è svolta la V edizione de “I Tindëlë“.
L’evento riscopre la tradizione del carnevale contadino “povero”, che consiste nella creazione dei costumi riciclando vecchi abiti dismessi dei nonni, tingendosi il volto con il carbone (oggi colori anallergici) per poi sfilare nelle stradine del piccolo borgo federiciano a chiedere “casa per casa” (come si faceva una volta) “na cosë pë carnëvalë”.
Nell’occasione sono state ritrovate vecchie filastrocche e canti tradizionali aventi a tema il carnevale: “zizza, zizza, zizza dammë na ‘nzenga rë sauzizza e së nummë la vuoi rà sembë zërronë t aggia chiamà”.
La salsiccia (o salciccia nella declinazione locale) e le uova, insieme al buon vino locale, costituiscono la donazione più gradita.
Attraverso la partecipazione diretta di giovani, adulti e bambini, il carnevale tradizionale aviglianese racconta di persone che nei tempi passati vivevano una condizione di estrema povertà.
La gioiosa sfilata è partita dal piazzale antistante il centro UNLA alle 15:30 e ha inondato le strade del borgo di suoni e risate.
Alle 19:00, nella casa canonica parrocchiale, si è svolta la festa finale con canti, balli e un ricco buffet.
Il Direttivo dell’UNLA di Lagopesole fa sapere:
“Questa attività sarà oggetto di una ricerca più approfondita promossa in collaborazione con l’UNITRE, la SOMS di Avigliano e l’associazione IL FALCO di Lagopesole, che vedrà coinvolte molte altre associazioni del territorio aviglianese con lo scopo di creare un centro di documentazione sulla cultura tradizionale aviglianese.
Si ringraziano le famiglie partecipanti, i giovani che hanno animato la serata e il parroco della SS. Trinità di Lagopesole, che ha gentilmente concesso l’uso della casa canonica”.
Ecco alcune foto del Carnevale.