LAVELLO CHIEDE UN LICEO: “NON TOGLIE NULLA ALLE FAMIGLIE DI MELFI”. A DIRLO…

Ieri, presso l’IISS “G. Solimene” di Lavello si è tenuta un’assemblea sindacale per affrontare il tema del dimensionamento scolastico e di come la scuola abbia vissuto questo delicato passaggio.

I docenti hanno reso noto un documento a riguardo che, tra le altre cose, recrimina una disparità di trattamento degli studenti di Lavello e una differente distribuzione dell’offerta formativa tra i diversi comuni.

Inoltre, tenuto conto che la Provincia di Potenza e la Regione Basilicata sottodimensionano l’IISS “Solimene”, lasciando la scuola senza dirigente scolastico e senza DSGA titolari dal 1 Settembre 2018, si chiede che l’istituita sezione del liceo scientifico a Lavello debba essere assegnata all’IISS “Solimene” e non al Liceo “Federico II” di Melfi già dal 1 Settembre 2018.

Il contenuto preciso recita:

“Nel settembre 2016, con nota del 19/09/2016, protocollo 3400-A/16, l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “G. Solimene” inoltrava richiesta d’istituzione del liceo scientifico alla Provincia di Potenza e alla Regione Basilicata.

L’obiettivo era ampliare la propria offerta formativa per i seguenti motivi:

  • ridurre il pendolarismo degli studenti di Lavello verso i comuni limitrofi, evitando costi sociali ed economici consistenti;
  • mantenere il dimensionamento della scuola faticosamente raggiunto nell’anno scolastico 2016/2017, dopo cinque anni di reggenza;
  • stabilizzare gli organici della scuola.

La richiesta era stata condivisa da tutte le componenti della comunità:

  • Collegio Docenti:
  • Consiglio d’Istituto;
  • Comitato scientifico;
  • Associazioni locali e forze politiche.

Notevole e decisivo impulso era stato dato dal Consiglio Comunale che nel dicembre 2015, all’unanimità dei presenti, si era espresso per l’istituzione del liceo scientifico a Lavello.

Motivo essenziale della richiesta, prima della scuola, poi dell’Ente e, in definitiva, di tutta la comunità locale, era stato che il liceo scientifico risultava, e risulta,  l’indirizzo di studi più scelto dagli studenti a livello nazionale (più del 25%).

Gli studenti di Lavello confermano questo dato: ogni anno, da anni, si  iscrivono al liceo scientifico non meno di 30 ragazzi.

Per molto tempo l’unico liceo scientifico nella zona è stato  il liceo “Federico II”  di Melfi.

Poiché dal 1998, con il D.P.R. 233 sono stati istituiti gli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore, che possono contemplare Licei, Tecnici e Professionali, negli  ultimi 10 anni, prima l’IISS “G. Fortunato” di Rionero e poi l’IISS “O. Flacco” di Venosa hanno ottenuto anche l’indirizzo del liceo scientifico, oltre ad altri con i quali hanno ulteriormente ampliato la loro offerta formativa.

Ciò non accadeva per Lavello dove, al contrario, si bloccava l’istituzione del liceo scientifico, non si  pensava di attribuire altri indirizzi e non ci si preoccupava di potenziare quelli già esistenti (Istituto Tecnico Agrario) con un piano-trasporti che consentisse agli studenti di potersi muovere “da e per Lavello” in orari “scolastici”.

Tra l’altro, e lo dimostrano i fatti, gli amministratori Provinciali e Regionali hanno sempre ritenuto opportuno che gli studenti di Lavello  viaggiassero per sostenere le iscrizione delle scuole dei paesi limitrofi con la conseguenza di lasciare l’IISS “G. Solimene” sotto-dimensionato e quindi in reggenza.

La Provincia di Potenza e la Regione Basilicata hanno realizzato, quindi, una politica scolastica penalizzante e vessatoria verso studenti e famiglie di Lavello.

Questi i risultati:

tabella residenti 14-18 anni/iscritti (AS 2017/2018)

CITTA’ RESIDENTI ISCRITTI DIFFERENZA N. INDIRIZZI DI STUDIO ABITANTI
LAVELLO 810 550 -260 3 13.525
MELFI 962 2144 +1182 13 17.822
RIONERO 659 804 +104 4 13.239
VENOSA 668 979 +311 9 11.837

(fonte: ISTAT e MIUR)

È evidente la disparità di trattamento degli studenti di Lavello, unico comune con un saldo pendolare negativo di ben 260 studenti che ogni mattina viaggiano.

La Regione Basilicata deve garantire pari opportunità secondo il principio di uguaglianza, ovvero deve assicurare un’equa distribuzione dell’offerta formativa tra i diversi comuni, motivo per cui il “problema” da affrontare non è un problema di “storia”, cioè di un istituto “più antico” e di “più lunga tradizione” rispetto all’altro, ma è un problema di “geografia”, di difesa di un territorio che ha nella scuola il suo primo presidio identitario, garanzia di crescita formativa e professionale, tanto più in un territorio “periferico” come Lavello.

I dati ISTAT riportati dimostrano che, con gli anni, se non si inverte la tendenza, il “Solimene” è destinato a scomparire, tanto più che, a causa di norme imperative ed inderogabili (legge 111/2011), solo le scuole che superano i 600 iscritti possono avere un Dirigente Scolastico e un Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi titolari, in caso contrario sono affidate in reggenza; è prevista una deroga per i comuni montani, come Melfi, Venosa e Rionero, per i quali sono sufficienti  solo 400 studenti per Istituto.

L’IISS “Solimene”, essendo Lavello paese non montano, è l’unico Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore della provincia di Potenza a doversi assicurare 600 iscritti per mantenere le due titolarità.  

La mancata istituzione del liceo scientifico presso il “Solimene” farà invece mancare questi numeri.

Cosa è accaduto.

Agli inizi di gennaio 2018 viene approvato il nuovo piano di dimensionamento scolastico, nel quale è prevista sì l’istituzione del liceo scientifico a Lavello, ma come sezione staccata del Liceo “Federico II” di Melfi, da collocare nell’edificio dell’IISS “Solimene”.

Siamo di fronte all’unico caso in Basilicata in cui un indirizzo non viene assegnato ad un’istituzione già presente nel comune, come previsto, e ribadiamo, dalle norme generali sul dimensionamento (D.P.R. 233/98) e così come avviene dappertutto.

Nel Piano di Dimensionamento (delibera Consiglio Regionale n. 713 del 15/01/2018) viene testualmente riportato: Il Comune di Lavello ha chiesto l’istituzione del liceo scientifico.

La richiesta è coerente con la possibilità di credibile prosecuzione degli studi e per una maggiore flessibilità nell’organizzazione di tale indirizzo, si prevede l’istituzione come sede decentrata dell’IISS “Federico II” di Melfi.

Null’altro, senza nessuna spiegazione accettabile, insomma senza motivazione.

La legittimazione dell’IISS “Solimene” ad avere il liceo scientifico, invece, è data proprio dalle norme generali sul dimensionamento alle quali le Regioni si devono attenere, ovvero il DPR 233/98, il quale stabilisce che gli Istituti d’Istruzione Secondaria Superiore possano avere licei, istituti tecnici e professionali, a determinate condizioni e parametri: il “Solimene” li rispetta tutti.

Al contrario, non appare chiaro il decreto di istituzione della sezione staccata di liceo scientifico dell’Istituto “Federico II” di Melfi a Lavello (n.16 del 01/02/2018) laddove, all’art. 2, recita: L’attivazione di nuovi percorsi formativi, secondo le previsioni ordinamentali, è subordinata alla disponibilità di aule, attrezzature e laboratori adeguati.

Non ci pare che il Federico II abbia, presso la sede del “Solimene”, “attrezzature e laboratori adeguati”, perché quelli presenti appartengono all’Istituto “Solimene”.

Nel Novembre e Dicembre 2017, nel mentre si discuteva del Piano di Dimensionamento  Scolastico, il collegio docenti del Liceo “Federico II” di Melfi, travalicando i compiti propri di programmazione e progettazione didattica, si trasformava in organo di pressione politica opponendosi in maniera perentoria all’apertura del liceo scientifico a Lavello con articoli di stampa e sollecitazioni al sindaco e al consiglio comunale di Melfi.

Un comportamento riprovevole e sconsiderato, dettato dal solo interesse a mantenere il proprio posto di lavoro sferrando un attacco ad una scuola di un altro comune.

L’istituzione del liceo scientifico al “Solimene” di Lavello non toglie nulla alle famiglie di Melfi e al “Federico II”, reso sicuro dai numeri.

È stata consumata una vera e propria mancanza di rispetto e di considerazione con l’intromissione gratuita in processi e problematiche relative ad altre comunità.

La Provincia di Potenza, quindi, su pressione del Sindaco di Melfi,  a sua volta pressato dalla richiesta dei docenti del “Federico II”, per ragioni  squisitamente campanilistiche si opponeva all’istituzione del Liceo scientifico a Lavello.

La Regione Basilicata, pur comprendendo le esigenze delle famiglie e degli studenti di Lavello, in accordo con i sindaci di Melfi, Venosa, Rionero e, purtroppo, anche di Lavello, trovava un compromesso istituendo il liceo scientifico a Lavello come sezione staccata del Liceo di Melfi.

Qual è il senso di tutto questo.

La scelta quindi si imponeva solo per tutelare  i docenti del liceo di Melfi e per  mantenere le loro cattedre.

Nessuna tutela, in questo senso, si dava ai docenti del “Solimene” e al destino della gestione della scuola e soprattutto a quello degli studenti, cosa più rilevante, che, da un punto di vista pedagogico e formativo, è bene che si iscrivano al liceo scientifico “a Lavello” e “di Lavello” per vivere la  propria comunità di appartenenza potendo godere di spazi, strutture, moderni laboratori informatici, linguistici e scientifici.

Questo è un atto palesemente indegno ed intollerabile  perché destabilizza l’Istituto e ne mette in crisi la stabilità faticosamente trovata dopo cinque anni di  reggenza.

Chiediamo che la sezione del liceo scientifico, con atto amministrativo dell’Ufficio Scolastico Regionale di Basilicata e della Giunta Regionale, sia aggregata all’Istituto “G. Solimene” già da Settembre 2018, per garantire una migliore organizzazione del servizio agli studenti e la continuità gestionale della scuola prima della definizione degli organici 2018/2019.

L’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Basilicata possono farlo, poiché quest’atto amministrativo non snatura la distribuzione dell’offerta formativa prevista dal piano di dimensionamento.

La politica ha creato il problema, la politica lo risolva.

Si vada verso un nuovo approccio all’organizzazione della rete scolastica, che superi la tanto evocata organizzazione per poli e si fondi sugli Istituti d’istruzione Secondaria Superiore e sullo sviluppo delle reti (tra l’altro già diffuse per la formazione docenti, per il Distretto 2.0, per i partenariati PON, ecc…), in coerenza con la normativa nazionale.

L’organizzazione per poli della rete scolastica è un’intenzione (o meglio un’ invenzione) che abbiamo verificato essere priva di qualsiasi contenuto operativo, visto che  non ve n’è traccia in nessun documento preparatorio al Piano di dimensionamento scolastico.

L’organizzazione della rete scolastica è un’infrastruttura territoriale composta da beni materiali ed immateriali.

Come ogni investimento pubblico ha bisogno di un’analisi costi – benefici e una valutazione dei vantaggi e degli svantaggi che ogni opzione comporta.

La Provincia di Potenza non ha mai prodotto uno studio sull’organizzazione scolastica per poli, dimostrando la sua totale inadeguatezza e incapacità a gestire un’infrastruttura sociale così importante come la rete scolastica.

In ogni caso, non c’è bisogno di alcuno studio per capire che per uno studente del liceo scientifico è meglio frequentare la scuola nel proprio paese anziché viaggiare.

Le procedure di reclutamento dei docenti sono uguali per tutte le scuole della Repubblica.

Prova ne sia che quando si è aperto il liceo scientifico a Rionero, a Venosa e oggi a Lavello, le famiglie hanno iscritto i propri figli nella scuola del proprio comune e non a Melfi.

Sono le famiglie che devono scegliere e se scelgono il comune di residenza, probabilmente valutano che non sia vantaggioso far viaggiare i propri figli.

Le scuole di Melfi si devono riorganizzare e lo devono fare stando fuori dalle esigenze delle famiglie e dalle scuole degli altri comuni.

La tanto evocata organizzazione scolastica per poli ha solo prodotto, infatti, in questi anni, la proliferazione di indirizzi nella città di Melfi a scapito di Lavello, una proliferazione irrazionale, non coerente con la domanda che vede, a Melfi, ben tre dirigenze gestire alcune decine di indirizzi.

Indirizzi come classico, scientifico e tecnico economico, che sono scelti a livello nazionale da quasi il 50% degli studenti, siano prossimi alla residenza degli studenti, e, in ogni caso, fin tanto che ci sono i numeri per formare una sezione.

Riteniamo che solo indirizzi specifici come agrario, liceo musicale, alberghiero, liceo artistico e industriale, possano avere una distribuzione limitata (proprio per la loro specificità strutturale ed organizzativa, disponibilità di azienda agraria, cucine e ristorante, strumenti musicali ecc).

Oggi tutti gli Istituti Superiori del nostro ambito sono attrezzati ed organizzati per ospitare ogni indirizzo di studio e sono capaci di garantire la necessaria qualità, quindi occorre ridistribuire l’offerta formativa che non deve essere concentrata solo in alcuni comuni.

I territori si governano con equilibrio garantendo la distribuzione delle opportunità.

il Sindaco e l’amministrazione, che hanno sì ottenuto l’istituzione del liceo scientifico sul territorio comunale e hanno la responsabilità di averla concertata e accettata come sezione staccata di Melfi, facciano proprie le richieste del “Solimene” e pubblicamente si schierino a favore delle istanze fin qui espresse, sia a livello legale che politico.

Alla luce dei fatti, l’IISS “Solimene” e soprattutto il personale in servizio si riservano ogni azione utile al raggiungimento delle richieste espresse”.