Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Vitantonio Iacoviello, Presidente Italia Nostra sezione Vulture Alto Bradano:
“Uno spaventoso incendio ha distrutto migliaia di anni di storia a Lavello, in Basilicata o Lucania, “ Terra della Luce”, o Lucus,”Bosco sacro”.
Comunque sia, leggenda plausibile o meno, fatto sta che il 27 luglio scorso una mano criminale ( non credo mica all’autocombustione!) ha deciso di distruggere uno dei luoghi più ricchi di storia e di bellezza della Regione, profanando la sacralità di un luogo, il Vallone della Foresta, al centro di un altopiano situato a circa 3000 metri dal perimetro urbano.
Procedendo dalla biforcazione dei due rami iniziali che confluiscono in un’unica asta, il vallone si arricchisce di rigagnoli che formano poi un piccolo torrente che crea atmosfera e microclima ideali per moltissime specie floreali e faunistiche.
Meta delle nostre escursioni da piccoli, le mie sorelle ed io ci facevamo strada fra i rovi, felici per l’avventura e il refrigerio.
Non sapevamo ancora che eravamo immersi nella storia, sacra e temporale.
Visitavamo le due chiesette affacciate sulle acque, quella della Foresta consacrata da papa Niccolò II nel 1059 e l’altra costruita nel 1400, distante poche decine di metri dalla prima.
In quest’ultima, fino a poche decine di anni fa si celebravano cerimonie religiose e si snodavano processioni da tutti i paesi vicini.
Perché qui? Perché qui, a poche centinaia di metri da dove è partito l’incendio, queste chiesette?
Perché qui, in un’area racchiusa da circa 3 km per 3, ritroviamo un bel numero di aree archeologiche vincolate?
Perché sempre qui tante masserie vincolate?
Perché sempre in questo pezzo di territorio la professoressa Marchi individua e contrassegna decine di siti archeologici?
Perché sempre qui centinaia di “cartoline” paesaggistiche vincolate ope legis?
Semplice.
Per le sue caratteristiche, ricchezza di boschi, di acque, fertilità dei terreni, difendibilità dei luoghi, qui da sempre, fin dalla preistoria, l’uomo si è insediato e ha curato sempre con amore la propria terra, la propria vita.
E noi, incapaci di tutelare e valorizzare quello che abbiamo in prestito! Da anni (si cerchi sul web 2012 Vitantonio Iacoviello eolico fotovoltaico catasto incendi) scrivo di tutela dei luoghi, di questo in particolare, dove morì Corrado IV in attesa del tesoro della corona che il fratello gli portò da Palermo ,indispensabile per le sua mire di riconquista della Germania.
Scrivo di catasti incendi, ai quali i comuni prestano scarsa cura; scrivo di zonizzazione acustica sulla scorta di leggi di trent’anni fa che se applicate consentirebbero insieme con altri provvedimenti di salvaguardare questi splendidi luoghi (con azioni appositamente previste dalla legge…), sottraendoli alle mire, fra l’altro, della speculazione eolica e fotovoltaica.
Il mio comune ha adottato il piano e sta esaminando le mie corpose circostanziate osservazioni che consentirebbero di salvare e valorizzare detti luoghi.
Ma parlavamo di incendi…Ero lì, poco dopo l’inizio, l’ho visto crescere a dismisura, rapidamente, il fuoco divorava senza pietà gli alberi che diventavano torce potentissime dalla effimera vita; vedevo le fiamme rotonde dei cespugli, immaginavo piantine e animaletti che non avevano modo di capire e fuggire.
Vedevo stormi di rapaci formare cerchi su tanto scempio, seminascosti dal fumo.
In attesa di facili povere prede e disperati per i loro nidi.
Disperato lo ero anche io. Non mi rendevo conto che rischiava la mia casa.
Ero disperato per la Foresta che diventava rosso fiamma, nera di fumo e infine bianca sotto una coltre di cenere.
Sono stati i vigili del fuoco a farmi capire che dovevano pensare prima all’incolumità delle persone e a operare, con volontari, con vero sprezzo del pericolo.
Quelle immagini occuperanno sempre la mia mente.
Spero tengano sempre attive le mie forze, le alimentino con le grida di dolore delle piante degli animali degli avi…
Ringrazio i Carabinieri forestali che stanno indagando e rinnovo i miei numerosi appelli alla Procura della Repubblica perché colpisca adeguatamente i responsabili di azioni criminose, così come colpisca le omissioni.
Appelli a politici e governanti non ne faccio più; appelli ai delinquenti neppure.
Appelli a tutti i cittadini, sì.
Alziamo la guardia”.