A seguito delle continue sospensioni del servizio idrico che negli ultimi periodi ricorrono con cadenza maggiore provocando enormi disagi, i segretari delle locali sezioni del PD e del PSI di Lavello, Biagio Carretta e Raffaele Mazzarelli, si fanno portavoci del malcontento generale dei cittadini.
Di seguito il comunicato completo:
“Ma com’è possibile, viene ingenuamente da chiedersi, in una regione come la nostra?
Infatti non ci troviamo in Sicilia o Calabria (posti che purtroppo si trovano puntualmente a gestire stati di emergenza ben più gravi rispetto ai nostri) ma siamo in Basilicata, una regione tra le più ricche d’Italia della risorsa acqua, com’è possibile quindi trovarsi dinanzi ad un rubinetto a secco?
Bene, per Acquedotto Lucano, società gestita per il 49% dalla Regione Basilicata, i problemi sono regolarmente da attribuire a rotture di ogni genere come condotte e impianti di sollevamento per la maggior parte dei casi.
Tutte problematiche che fanno inevitabilmente pensare ad una rete vetusta che necessita di interventi importanti e non della classica ‘toppa’, solo per tamponare e mai per superare definitivamente le sistematiche difficoltà.
Come ‘abbastanza ambiguo’ risulta essere l’interessamento ostinato, da parte del Presidente Bardi e della sua Giunta, riservato all’altra risorsa di cui la nostra Regione abbonda, quella che disseta pochi, il buon vecchio petrolio.
Quindi perché non riservare parte di quelle royalties al rifacimento della rete idrica lucana?
Perché non chiedere agli estrattori impegni reali sul territorio?
Un’azione tesa a salvaguardare la risorsa più importante per la nostra sopravvivenza, il bene comune di primissima necessità e a preservare il diritto umano e inalienabile dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.
Le basi e gli spunti ci sono già tutti per consentire la definizione di un quadro di principi e di indirizzi per tutelare il patrimonio idrico, a protezione delle generazioni future: come la tutela e la valorizzazione delle tantissime fontane, testimoni di un patrimonio rurale di altissimo valore e che sempre meno, ricordiamo, simbolo di un patrimonio identificabile nella storia dello sviluppo rurale dei nostri territori.
Evidentemente, i nostri governanti hanno scoperto che siamo l’unico popolo al Mondo ad aver subito rare mutazioni genetiche e morfologiche: per loro, forse, Noi Lucani siamo fatti per il 70% di petrolio e per il restante 30% di vento”.