Anche quest’anno (il quinto consecutivo) è stata realizzata la sperimentazione sulle varietà di grano duro e tenero presso l’azienda dell’Istituto in c/da Isca San Mauro.
Le attività di sperimentazione e ricerca si sono basate su 40 diverse varietà di cereali da paglia, realizzate nell’ambito delle attività didattiche e di alternanza scuola-lavoro svolte nell’azienda agraria dell’Istituto Tecnico Agrario, in località Isca – San Mauro, nel comune di Cerignola.
La consueta visita al campo degli operatori del settore non è stata possibile per ragioni legate all’emergenza Covid-19, ma il prof. Luigi Caprioli, referente del progetto, ha sintetizzato con un video i dati più significativi e le indicazioni più utili risultate dalla ricerca.
Le Classi coinvolte nel certosino lavoro di sperimentazione sono state la IV A e la IV C dell’Istituto Tecnico Tecnologico – Agrario, diretto dal prof. Donato Mancone.
Il Lavoro di analisi e d’indagine, che costituisce la prima parte di una raccolta di indicazioni per la coltivazione di 40 tipi di grano duro e tenero, ha la finalità didattica e pratica di ottenere una varietà di frumento più rispettoso dell’ambiente, ma che sia al tempo stesso conveniente e redditizio per gli agricoltori.
Altri obiettivi dell’attività sperimentale svolta comprendono l’Individuazione delle varietà che meglio si adattano all’area Volture-Melfese, adottando tecniche colturali sostenibili nel tempo.
A tal fine sono stati presi in considerazione, come parametri principali, il comportamento agronomico (in particolare la sensibilità ai patogeni), la Stabilità delle produzioni, la Tolleranza alle basse temperature, la Resistenza alla stretta, la Resistenza all’allettamento e alla siccità.
Quest’anno, la sperimentazione si è basata su 34 varietà di frumento duro e 6 di frumento tenero, con particelle di saggio di 1 ara, cioè di 100 mq.
Delle 34 varietà di grano duro, 26 sono italiane (Carosella, S. Cappelli, Saragolla, Svevo, ecc..) e 8 francesi (Anvengur, Anabis, Rangodur, Antalis, Athoris, Kanakis, Marakas, Martinur).
Tra queste: varietà di grani antichi, varietà derivanti da incroci di più frumenti/ibridi e 2 varietà ancora non registrate, indentificate come Linea A e Linea B.
Come ha detto il promotore e referente del progetto, il docente di Agronomia Prof. Luigi Caprioli:
“Questa è solo una parte della sperimentazione, la ricerca continua con i parametri di Qualità per ciascuna varietà che sono: per la granella, produzione (t/ha), peso ettolitrico (kg/hL), contenuto proteico (% s.s.); per lo sfarinato integrale, Index (o Indice di Glutine), colore, l’umidità standard.
Un continuo lavoro, che dura mesi, dalla preparazione del letto di semina alla raccolta, e terminato in laboratorio con le analisi organolettiche dei grani.
Naturalmente, questi risultati saranno resi noti ad ottobre con un altro evento di presentazione nell’ambito del progetto regionale ‘Le vie del grano’”.