Per gli albergatori della provincia di Potenza non sono certo festività “esaltanti” per arrivi e presenze a differenza della tendenza decisamente positiva a livello nazionale.
Secondo Federalberghi siamo al 30-35% delle camere occupate e ad una media di 3,6 notti fuori casa.
“Sono venuti meno i turisti di prossimità in primo luogo pugliesi, laziali, campani e i turisti di ritorno, emigrati che sino al 2019 rientravano nei paesi di origine per ritrovare famiglie ed amici.
A questi si aggiungono la nota situazione di Maratea che ha scoraggiato il tradizionale flusso del turismo natalizio e di fine anno nella città tirrenica (dove anche i proprietari di case-vacanze non sono rientrati numerosi come gli altri anni) e la mancanza di neve che in alcune zone del Potentino è il primo “attrattore” dei vacanzieri di Natale”.
Spiega Michele Tropiano, presidente Federalberghi Potenza:
“È il caso della Val d’Agri-Montagna di Viggiano dove i nostri clienti tradizionali chiedono soprattutto la neve.
La ripresa dei mercatini natalizi e delle manifestazioni popolari ha in qualche modo fatto da rimedio ma non è bastato.
E poi sono già anni che le famiglie di lucani che vivono e lavorano altrove non tornano più per Natale.
I costi di viaggio e trasporto, la crisi e l’atteggiamento di prudenza nella spesa si fanno risentire.
Per Federalberghi ha ‘retto’ il settore ristorazione che specie a Capodanno avrà il suo ‘picco’ di coperti con i tradizionali cenoni e spettacoli di musica ed intrattenimento.
Albergatori e ristoratori sono fortemente impegnati a tenere prezzi decisamente più bassi di tante altre regioni italiane e sempre alta la qualità dell’offerta dei piatti tipici della cucina lucana delle festività natalizie.
In alcune strutture proponiamo itinerari del gusto-lezioni di cucina con i nostri chef della federazione cuochi lucani sempre disponibili a svelare i segreti dei nostri piatti e del buon mangiare”.
Sottolinea Federalberghi:
“Nonostante le bollette energetiche e gli aumenti di prodotti e dei costi aziendali nessun ritocco dei listini nei menù delle feste mentre è giudicato negativamente l’aumento della tassa di soggiorno contenuto nella manovra finanziaria del Governo anche se la misura interessa i capoluoghi di provincia in cui la media delle presenze turistiche nei tre anni precedenti è di venti volte superiore al numero dei residenti.
Praticamente nessuna applicazione prevista a Potenza.
Una gabella poco gradita, anche perché – in teoria – avrebbe dovuto essere un’imposta di scopo destinata agli investimenti per lo sviluppo del turismo, ma –– le risorse sono arrivate al comparto con il contagocce e solo in alcuni territori.
In definitiva, il caro energia, che ha messo KO i bilanci di famiglie e imprese, e il conflitto in Ucraina, hanno creato un ostacolo non da poco per la programmazione delle vacanze.
Molti italiani hanno rinunciato all’ipotesi del viaggio, non essendo rassicurati dalla situazione.
Quest’anno siamo più proiettati in avanti, malgrado le difficoltà non manchino.
E, soprattutto, la voglia di Basilicata resta a motivare gli albergatori che nutrono aspettative anche per i provvedimenti della Regione di incentivi per la cosiddetta bassa stagione”.