“La sanità è costretta sostanzialmente a passare la mano dal momento che dei due miliardi di incremento del Fondo sanitario nazionale stabilito dalla manovra finanziaria del Governo Meloni, 1,4 miliardi sono destinati a far fronte al caro bollette e 650 milioni sono destinati all’acquisto di farmaci e vaccini anti Covid e non sono quindi previsti congrui stanziamenti in tema di personale sanitario”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale Giovanni Vizziello che così commenta la bozza della Legge di Bilancio del Governo, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri.
Vizziello aggiunge:
“Ci saremmo spettati francamente qualcosa in più per la sanità da un governo politico scelto convintamente dai cittadini e insediatosi dopo due anni di pandemia che hanno messo in luce quanto sia pericoloso rinunciare agli investimenti attraverso cui garantire servizi sanitari appropriati ai bisogni di salute dei cittadini.
Chi ha scritto questa manovra finanziaria forse ignora che al nostro sistema sanitario mancano qualcosa come 20000 medici e 32000 infermieri se si comprendono anche quelli di famiglia che in alcune regioni, come la Basilicata, esistono solo sulla carta e che i medici italiani in servizio risultano al terzultimo posto in Europa sotto il profilo delle remunerazioni, seguiti solo dai colleghi greci e portoghesi.
Il rischio dei mancati investimenti in risorse umane è quello di assistere ad una nuova emorragia dei medici dal servizio sanitario per effetto di prepensionamenti o di fughe all’estero o verso le cooperative private, che offrono ai medici compensi anche tripli rispetto a quelli che riesce ad assicurare il servizio sanitario nazionale.
C’è da chiedersi come si possa superare la visione ospedalocentrica del nostro sistema sanitario per portare le prestazioni sanitarie al domicilio dei cittadini, come possano funzionare i distretti, gli ospedali di comunità e le case della salute senza nuovi investimenti per le retribuzioni e le assunzioni del personale sanitario.
Evidentemente qualcuno ha dimenticato che con i soldi del PNRR puoi costruire un ospedale di comunità, acquistare una tac o un macchinario per la respirazione polmonare, ma per rendere questi strumenti operativi e rispondenti alle esigenze di salute dei cittadini occorrono i medici, gli infermieri, i tecnici di laboratorio e gli operatori socio sanitari, la vera spina dorsale di tutti i sistemi sanitari”.