“L’Eni non aumenterà il suo fatturato sul sangue dei Lucani” è quanto affermato dal capogruppo di Lb-Fdi, Gianni Rosa, secondo il quale sono inaccettabili le dichiarazioni dell’Amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi.
Rosa ha posto i seguenti interrogativi:
“Descalzi crede davvero di poter fare la vittima?
Di intenerire i Lucani parlandoci di perdita di fatturato?
Ma si rende conto che di fronte alla salute di un territorio e dei suoi abitanti, quanto ha perso l’Eni è irrilevante?
Veramente pensa di potersene uscire in questo modo, quasi addossando la chiusura dell’impianto Eni di Viggiano ad un complotto di chissà chi nei confronti della società petrolifera?
Forse a Descalzi sfugge che tutti, in Basilicata, hanno letto le ordinanze del Gip di Potenza e le intercettazioni dei suoi dipendenti che sapevano e hanno, non solo taciuto, ma anche occultato dati.
Che ci siano reati o meno, che ci sia inquinamento o meno, anche solo per questo, Descalzi dovrebbe evitare certe esternazioni fuori luogo ed offensive per l’intelligenza di tutti noi.
Siamo consapevoli che questo ‘pianto greco’ dell’Amministratore delegato dell’Eni è solo propedeutico a spianare la strada all’aumento delle estrazioni.
‘Abbiamo fermato l’impianto, abbiamo diminuito il fatturato e per recuperare dobbiamo aumentare i barili estratti’.
Ma a noi non è sfuggito quanto emerge tra le righe delle intercettazioni al vaglio degli inquirenti: i problemi dell’impianto di Viggiano sembrano derivare proprio dai tentativi di aumento delle estrazioni”.
A parere del capogruppo di Lb-Fdi, i problemi al Centro Olio di Viggiano sono evidenti:
“L’innalzamento della fiaccola ne è solo un segnale; del resto, come amano ricordaci proprio quelli dell’Eni, è una valvola di sfogo che si attiva per mettere in sicurezza l’impianto.
Allora, quello che chiediamo a tutti è onestà.
Non venga a dirci Descalzi che l’Eni estrae in tutto il mondo. Noi siamo la Basilicata e in Basilicata la sua società ha problemi. L’impianto non funziona a dovere e se queste sono le premesse ci opporremo con tutte le nostre forze all’aumento dei barili. Non ci interessa della brutta figura con la Shell. Ci interessa salvaguardare la sicurezza dei Lucani.
Il pianto di Descalzi non ci riguarda a meno che non sia per chiedere scusa per il comportamento dei suoi dipendenti e della società che rappresenta”.
Contro Descalzi insorge anche Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle che ha dichiarato:
“Definire “frustrante avere la sensazione di non riuscire a lavorare nel nostro paese” riferendosi al blocco delle attività del Centro Oli di Viggiano di cinque mesi a seguito dell’inchiesta della Procura di Potenza, è un ulteriore schiaffo dato ai cittadini lucani, perché sappiamo bene che ENI per molti anni ha agito pienamente indisturbata nella nostra regione.
Gli unici a dover essere frustrati dovremmo essere noi lucani.
Voglio dire a Descalzi, di risparmiarci questo suo tono da benefattore, perché nessuno di noi ha l’anello al naso e nessuno di noi è ancora disposto a farsi prendere in giro.
Come non siamo disposti più a credere alla favola che ci vuole raccontare quando afferma che le sue priorità sono state il mantenimento delle attività estrattive in Basilicata e la salvaguardia dei posti di lavoro, perché sappiamo bene che quando le condizioni non saranno più favorevoli, come lo sono oggi, ENI abbandonerà il territorio lucano, dopo averlo sfruttato e deturpato”.